L’ex capitano giallorosso, oggi protagonista sulla trequarti della SPAL, sarà di nuovo nello stadio che gli ha regalato le gioie più grandi della sua carriera.
Marco Mancosu non sarà stato uno dei più forti giocatori ad aver vestito la maglia del Lecce, ma di certo è stato tra i più importanti. Cinque stagioni, centottanta presenze e cinquanta reti: numeri da storia, numeri superiori a quelli di tanti bomber che hanno giocato nel Salento. Numeri, soprattutto, fondamentali per spingere i giallorossi dalla C alla A, portandoli ad un soffio dalla salvezza e dal pronto ritorno in massima serie, mancati anche per due rigori pesantissimi falliti tra i tanti messi nel sacco.
Una storia bellissima, a tratti eroica e di certo commovente se ci si ricorda delle sue lacrime solitarie in un Via del Mare semi-spento a pochi minuti della retrocessione, quando solo il capitano, assieme a chi scrive e ad un collega di redazione, rimasero intristiti e romantici come a voler riassaporare i ricordi di una stagione incredibile. Bellissima ma anche sfortunata. Storia commovente soprattutto per lo straordinario abbraccio collettivo che il sardo ricevette dopo la comunicazione di aver superato una malattia che tutti, nell’ambiente giallorosso, avrebbero voluto non ci fosse mai stata.
Una storia bellissima, dunque, ma senza lieto fine. E non tanto per quel rigore spedito alle stelle in Lecce-Venezia, ma per le polemiche che seguirono il suo addio ai colori giallorossi. Una vicenda con troppe variabili per essere semplificata, ma di certo una vicenda che vide andare troppo oltre le righe il suo procuratore, Kael Grimaldi, che attaccò frontalmente e senza remore il Lecce. In tanti avrebbero voluto che il calciatore prendesse le distanze dall’agente per salutarsi come tutti avrebbero voluto. Così non è andata e questo è il calcio.
Certo, trovarsi a due giorni dalla gara a chiedersi quale potrebbe essere l’accoglienza del suo vecchio stadio è qualcosa che tutti avrebbero voluto evitare. Tutti avrebbero voluto degli sportivi applausi, una bella standing ovation pregara per poi misurarsi sul campo senza esclusione di colpi. Probabilmente non sarà così. Non tutte le favole hanno un lieto fine, ma nessuno potrà mai cancellare quello che il Lecce ha fatto per Marco Mancosu e viceversa.