L’ex allenatore della Nazionale, con un passato glorioso nel Lecce corredato dalla doppia promozione dalla C alla A, ha concesso un’intervista a InfoGoal per parlare anche del presente dei giallorossi.
IL LECCE SORPRESA DELLA PROSSIMA SERIE A? “Non è facilissimo essere una sorpresa in serie A. L’esperienza fatta dalla società nell’anno della retrocessione, sebbene sia risultata negativa sotto l’aspetto del risultato, spero che sia stata positiva per capire cosa serva in serie A. L’augurio che faccio al Lecce è che si salvi, lì ho vissuto momenti di vita che non potrò dimenticare”.
CORVINO E BARONI. “Corvino è tornato nel suo habitat naturale, ossia la serie A, quindi credo che difficilmente sbaglierà qualche colpo. Per Baroni è una grande occasione, che si è conquistata sul campo. Il fatto che il Lecce abbia vinto il campionato e superato qualche momento di leggera difficoltà evidenzia una grande compattezza e unità di intenti tra Corvino e Baroni: spero che possano fare un campionato sopra le righe, per quelle che sono le dimensioni del Lecce. La serie A resta comunque la serie A”.
MENTALITA’ E MODULO. “Il 4-3-3 in A? Non è una questione di modulo, perché si è presenti in serie A con la consapevolezza di quanto fatto in serie B. Quando col Lecce salimmo in serie B, tutti i bookmakers ci davano come principale candidata alla retrocessione. E invece partimmo con 5-6 vittorie, proprio perché mantenemmo lo stesso modo di stare in campo, la stessa mentalità e la stessa struttura di gioco. Il modulo non è riferito alla categoria, ma alle conoscenze, alla consapevolezza, a quello in cui credono l’allenatore e i giocatori. Se questo modulo gli ha consentito di portarli in serie A, Baroni farà benissimo a continuare sulla stessa direzione, perché è quello che gli ha permesso di raggiungere i risultati”.
PIOLI E LO SCUDETTO DEL MILAN. “Credo che sia stato più bravo a gestire qualche emergenza e le varie situazioni che si sono venute a creare durante la stagione. Non credo che il Milan fosse la squadra più forte del campionato, ma è quella che ha gestito meglio – di volta in volta – le situazioni che ha dovuto affrontare. Sotto questo aspetto, Pioli è stato bravissimo, ma non solo lui”.
SALERNITANA. “Un miracolo di Nicola? Assolutamente sì. Bisogna dire bravo anche a Sabatini che ci ha creduto sin dal primo giorno e fare i complimenti alla società, che ha dato totale disponibilità, ma il vero artefice della salvezza della Salernitana credo che sia proprio Nicola. Questo risultato è che di gran lunga superiore a quello ottenuto con la salvezza del Crotone: in quel caso ci fu l’Empoli che depauperò una decina di punti di vantaggio nelle ultime dieci partite, quindi ci fu anche demerito delle concorrenti. In questo caso, però, c’è stata una rincorsa impensabile ed incredibile: complimenti a Nicola, questo campionato gli resterà per sempre nel cuore”.
LE ALTRE DI A. “Secondo me, il Napoli non era inferiore al Milan, così come l’Inter. Credo che sia stato il “campionato del rammarico”, perché l’Inter, dopo aver vinto a Torino, si era rimessa in pista e, se non avesse buttato via la partita col Bologna, avrebbe lo scudetto in mano. Lo stesso discorso vale per il Napoli, che aveva la rosa più forte degli ultimi anni. Ha fatto un campionato importante, perché ha raggiunto la Champions League con anticipo. È comunque un risultato ottimo, ma credo che rammarico ci sia, perché ha buttato la possibilità di giocarsi lo scudetto conquistando pochi punti nelle partite casalinghe, contro squadre alla portata. Ha del rammarico persino la Juventus, in un’annata assolutamente non positiva, perché se avesse vinto contro l’Inter andava a tre punti dal primato e qualcosa sarebbe potuta cambiare”.
