GdS – Baroni: “Volevo fare bene a Lecce come feci da calciatore. Baschirotto in azzurro? Se lo merita”

L’allenatore del Lecce ha affrontato anche altri temi nell’intervista resa oggi alla Gazzetta dello Sport

Qui la prima parte

BENEVENTO E LECCE. “Due esperienze bellissime. A Benevento mi chiamarono in B e segnai un premio salvezza. Andammo in A. Con un bel mercato fatto da un grande presidente, poi andò male perché la squadra era davvero debole. A Lecce c’è una società che ha più anni di esperienza in A, una bella società e un uomo come Pantaleo Corvino”

L’APPROCCIO DA ALLENATORE COL MONDO LECCE. “Penso sia rimasto colpito dalla gara che facemmo con la Reggina contro il Lecce in B. Una gran partita che finì 2-2. In passato ebbi un altro contatto per guidare la prima vera della Fiorentina, ma poi andai in quella della Juve. Quando l’ho incontrato per il Lecce, eravamo da lui a Vernole. Ci siamo piaciuti molto. La sua fame era la mia. Avevo quel sogno di fare bene come feci da calciatore del Lecce. In lui ho visto la voglia di realizzare qualcosa per il territorio. Un richiamo forte. Nella quotidianità è molto attento, presente agli allenamenti, con una capacità di analisi importante. Dice sempre che sono i particolari a fare la differenza. Vero. Insomma, la garanzia era lui. Ci siamo lanciati insieme in questa sfida e l’abbiamo vinta. Anche nei momenti difficili gli dicevo di star tranquillo. ‘Ti ho promesso che ci salviamo, lo faremo’”.

HJULMAND INFORTUNATO. “Se ho pensato ‘ora retrocediamo?’ No. Non ho mai voluto dare alla squadra la sensazione di essere preoccupato”.

BASCHIROTTO IN NAZIONALE. “Non posso aggiungere altro, se non che sono molto felice. Con lo staff l’abbiamo fatto giocare centrale contro l’Inter in emergenza ed è esploso. Lo merita”

L’ABBRACCIO CON UMTITI. “Credo di aver cercato subito nell’abbraccio tutti quelli che hanno giocato meno. A Umtiti abbiamo dato la possibilità di tornare a vivere e a giocare e lui ci ha dato umiltà poi una gran mano. Ho creato un buon dialogo con lui”.

SOFFRIRE NEL DNA DEL LECCE.Si soffrirà anche il prossimo anno? Forse sarà un pochino più facile, ma non è scontato. Difficile ridurre il gap. Il fatturato crea già una classifica, noi abbiamo idee ma non tante risorse economiche”.

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