I numeri di Lecce-Cagliari 1-1: giallorossi ancora poco cattivi per 60′, poi i rischi

La squadra di D'Aversa non è riuscita a fare bottino pieno nello scontro diretto con il Cagliari dopo un'ora di superiorità territoriale non tradotta in nitide occasioni da rete

Anno nuovo, solito Lecce. I giallorossi producono, attaccano con abnegazione costruendosi i presupposti per le palle gol (e va benissimo, sia chiaro) ma la battuta finale non è ancora vincente per tradurre sufficientemente in reti il periodo di superiorità. D’Aversa lo ha ripetuto spesso ed è questo il tallone d’Achille di una squadra che, punti e valori alla mano, si sta esprimendo più che bene. Incassato il gol di Oristanio, il Lecce non ha ripreso il bandolo della matassa delle iniziative offensive, subendo le verticalizzazioni del Cagliari dove però la difesa ha fatto buona guardia.

Le considerazioni trovano conforto nei primi numeri della partita. Il Lecce ha tirato 12 volte centrando la porta solo in due occasioni (il gol e il colpo di testa di Krstovic centrale) più il palo di Oudin in avvio. Per il Cagliari ben 17 tiri, 3 nello specchio. La pericolosità, a favore del Lecce, non rende merito, come già descritto, della supremazia iniziale. Dell’1.12 accumulato, ben 0.96 è maturato nella prima ora di gioco. Il Cagliari ha prodotto nel primo quarto d’ora (0.25 di xG con i tiri di Dossena, Viola e Nandez) ma a fine gara si arriva a 0.79. Poca precisione quindi per gli avanti giallorossi. L’occasione più ghiotta, al netto del Gendrey-gol (0.21) è capitata sugli stessi piedi del terzino francese (0.14 al 15′) prima del legno del connazionale Oudin (0.21). Anche Kaba (0.21), al 58′, ha alzato di piatto da buona posizione.

Rispetto alla media (79%), il Lecce ha portato a termine meno passaggi (72%) tenendo il 43 percento di possesso palla. Sopramedia anche le 101 palle perse (Oudin 11, Pongracic, Gallo 10, Strefezza, Gendrey e Gallo 9) e meno recuperi palla, con la tempra sui duelli individuali di Gendrey (88%), Gonzalez (80%) e Baschirotto (86%) a aiutare Falcone, anche ieri prodigioso su Prati e per un soffio miracoloso anche sulla zampata di Oristanio schiaffeggiata di poco dietro la linea di porta prima del salvataggio di Baschirotto. Percentuali più basse per Pongracic (50%) non al top fisicamente. Kaba, spettacolare in una ruleta ad aprire la traccia per Gallo sul rischio autogol di Augello al 46′, ha vinto meno duelli, essendo però più coinvolto in fase di costruzione.

L’annuncio di Ranieri nella conferenza stampa pregara sul numero di falli fatti dal Lecce, la seconda squadra in A, ha preceduto la partita con più fischi ai danni dei salentini. Delle 34 infrazioni fischiate dall’arbitro Massa, 20 sono state del Lecce, record stagionale.

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