L’allenatore del Lecce legge la gara persa contro la Juventus dall’andamento e dall’andazzo delle ultime gare, commentando anche il dato che vede una sola vittoria negli ultimi quindici impegni: “Per quanto riguarda la prestazione, i ragazzi hanno fatto bene per 60 minuti. I numeri? Conta il risultato finale e si è perso 3-0, nelle ultime abbiamo affrontato grandi come Inter, Lazio, Juve e Atalanta. Quando concludi però devi fare gol e non è detto che quando non fai gol devi subirlo. La squadra si è sfilacciata e il rammarico è quello, abbiamo subito su palla inattiva, sono bravi per struttura e bravura di chi calcia e chi aggredisce”.
Sull’episodio tra Almqvist e Bremer in apertura di ripresa, il tecnico confessa: “Non c’è stata neanche la moviola, a velocità normale sembrava rigore ma ciò è ininfluente, se la valutazione è stata così credo sia giusta. Non c’è stato neanche il Var e credo che la valutazione sia stata giusta”. L’aspetto della frustrazione rischia di pesare: “Avere la squadra giovane lo si dimostra sul primo gol, eravamo pronti col cambio Blin Gonzalez e abbiamo preso una ripartenza che ci è costata la partita. Sappiamo il percorso e sappiamo l’obiettivo, indipendentemente dagli avversari serve fare un tot di punti e ora ragioneremo sulla partita con il Genoa”.
Sulla lotta salvezza, D’Aversa commenta: “Ci dobbiamo aspettare il Lecce che spinge sin dalla prima di campionato. Indipentemente dai risultati serve avere fiducia nei ragazzi, se pensavamo di salvarsi a gennaio penso ci siano errori di valutazione. Spiace perdere con un pubblico così, ma ci sono anche gli avversari e serve restare equilibrare migliorando gli aspetti negativi”.
In conclusione, il mister parla di Strefezza e della possibilità di aver perso le distanze difensive dopo il primo gol della Juventus: “Strefezza non è entrato per scelta tecnica, hanno giocato Pierotti e Sansone. Il primo gol l’abbiamo preso su ripartenza e poi il secondo su una punizione. Più che distanze si sono perse le convinzioni che avevamo prima del sessantesimo. Solo Dorgu nella ripresa ha creato un pericolo per Sansone. La convinzione nella costruzione non si è allungate. Non si sono perse le distanze in fase difensiva”