I numeri di Torino-Lecce 2-0: poca e imprecisa quantità per colpire

I dati della partita persa allo stadio Olimpico Grande Torino evidenziano il temperamento dei padroni di casa soprattutto dopo il gol segnato

Il rigore (aggiungiamo solare) non concesso a Piccoli ad inizio partita resterà il rimpianto di una partita in cui il Lecce ha subito due gol per la quinta volta di fila, aggiornando uno score recente, in due trasferta tra Bologna e ieri, di sei reti subite e zero fatte. Da qui, il trend da cambiare ma senza disperdere delle sicurezze nonostante il momento negativo.

L’attacco è stato poco pungente. L’indice xG del Lecce si è fermato a 0.57 contro 1.49 del Torino. Alla vigilia, i granata erano la squadra che tirava di meno in campionato, al contrario di un Lecce nella top 7 per quantità di tiri scagliati. La qualità delle giocate di Bellanova e Zapata (più Sanabria parato da Falcone) ha fatto la differenza: i tiri in porta sono stati 4-4 su 12 conclusioni a 8 per il Torino e 9 a 5 occasioni da gol. Come accaduto a Bologna, c’è stato quasi un abisso in quantità e pulizia di costruzione di gioco. 411 a 247 passaggi riusciti per i granata, con una percentuale di successo di 82% a 74%. Infine, la presenza nella zona offensiva: 183 a 93 palloni in avanti giocati e 78 a 42 passaggi riusciti nella trequarti (10 per Lazaro, Ricci e Vlasic, 8 Bellanova). Va bene le diverse forze in campo, ma devono essere dati base per migliorare.

Il Lecce ha pagato l’inconsistenza dei suoi ispiratori. Oudin, schierato nel tridente offensivo insieme a Piccoli e Almqvist, ruolo in cui però non riesce sinora a essere incisivo, non ha sfruttato 2 occasioni da gol e i suoi passaggi sono giunti al termine solo per il 62%. Rafia, rilanciato dall’inizio in mediana, ha iniziato bene (5 falli subiti e 14 passaggi in avanti, migliore dei suoi) ma con il passare dei minuti si è perso nella compattezza del centrocampo del Toro. Dorgu, anch’egli schierato dal 1′, nonostante l’aver subito Bellanova, autore del gol, ha dimostrato gamba e attenzione senza palla: ce lo dice il primo posto nella classifica dell’indice di disponibilità al passaggio.

 

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