Prima di Luca Gotti ci hanno provato, Cosmi, Rossi, Gregucci e tanti altri, senza però riuscire a centrare un traguardo che oggi dista appena otto punti da andare a raccimolare nelle prossime, ultime nove gare di campionato.
LA STORIA. Il primo allenatore esonerato in Serie A dal Lecce è stato Nedo Sonetti nella stagione 1993/94, l’arrivo di Marchesi però non riuscì a risollevare le sorti di una squadra che è passata alla storia della Serie A per una serie di record negativi conquistati. Nel 1997/98 Cesare Prandelli fu sostituito dopo 18 giornate, mentre nel 2001/02, al suo posto iniziò la sua esperienza in giallorosso Nedo Sonetti autore poi di un percorso straordinario che però ricominciò dalla B. Alberto Cavasin venne esonerato dopo 20 giornate, al suo posto Delio Rossi che ripartì dalla B con il gruppo della Primavera scudetta. Il 2005/06 vide Angelo Gregucci sostituito da Silvio Baldini dopo soli 5 turni, con una serie di cambiamenti che culminò nella retrocessione del club protagonista di un campionato pressoché anonimo. Nel 2008/09, Mario Beretta resistette per 27 giornate prima di essere sostituito, mentre nel 2011/12 Eusebio Di Francesco fu esonerato dopo 13 giornate, al suo posto arrivò Serse Cosmi, che riuscì a dare un identità e un gioco alla squadra che lottò fino all’ultima giornata del campionato, in cui però arrivò il solito verdetto: la retrocessione.Una costante emerge da queste esperienze: ogni volta che il Lecce ha cambiato allenatore in Serie A, ha poi subito la retrocessione.
Tuttavia, ci sono elementi che potrebbero portare a un’interpretazione diversa della situazione attuale. Innanzitutto, è importante considerare che la Serie A è ricca di esempi di squadre che, dopo il cambio tecnico in panchina, sono riuscite a salvarsi dalla retrocessione. Nonostante il passato negativo del Lecce in questo contesto, non è detto che la storia debba ripetersi.
