Tra i migliori di una stagione, quella del Lecce, che si avvia alla conclusione con un obiettivo che è al momento decisamente alla portata c’è senza dubbio Marin Pongracic. Il centrale croato ha quest’anno raccolto le redini di Umtiti come stella della retroguardia e non si può certo dire che ne abbia fatto rimpiangere l’assenza. Tanto da riguadagnare la maglia della Croazia.
Leader tecnico della linea a quattro di D’Aversa prima e Gotti poi, il classe 1997 sta giocando la sua miglior stagione in carriera forte di una quota 34 presenze che non aveva mai raggiunto prima in una singola annata. Il croato di Germania si è ritrovato fisicamente, dimostrando anche una maturità caratteriale difficilmente registrata prima (con il singolo isolato “tradimento” di Torino) e risultando spesso e volentieri un vero allenatore in campo.
I numeri difensivi, d’altronde, sono impressionanti. Quinto miglior difensore assoluto in Serie A per intercetti (elemento che gli rendo meno necessario intervenire in tackle) e tra i top anche per palloni rubati e duelli vinti. Palla al piede, poi, è una delizia: quasi un regista arretrato, dimostra percentuali di passaggi (corti ma anche lunghi) riusciti da mediano di governo ed è il primo a dettare i tempi della manovra.
Di tutto questo si è accorto, naturalmente, anche il ct della Nazionale croata Zlatko Dalic che ne ha fatto al momento il quinto centrale nelle gerarchie biancorosse in vista di Euro 24. Gerarchie che però sembra essere destinato a scalare, visto che, Gvardiol escluso, avrebbe davanti i poco utilizzati Caleta-Car e Vida ed un Erlic rispetto al quale ha ampiamente dimostrato di non avere nulla in meno, anzi. Continuando così, Pongracic potrà togliersi queste ed altre soddisfazioni.