LECCE:
Falcone 6 – Da finale attesissima Lecce-Udinese si è velocemente trasformata in partita da infradito, almeno sponda giallorossa, e forse lui si aspettava di essere sollecitato di più. In realtà i pericoli sono stati minimi ed in entrambi i casi dei gol ospiti poco ha potuto. Su Davis aveva provato a mettere una toppa, ma oggi la reattività collettiva non era quella dei giorni migliori
Gendrey 6 – Con Kamara è un duello tutto corsa e fisico che finisce tutto sommato in parità, visto che i due si contengono a vicenda. Il francese cresce nel finale di tempo producendosi in una grande azione. Poi chiude quasi da ala, ma non con la convinzione dei giorni migliori
Baschirotto 5 – Dopo una serie di prestazioni scintillanti che l’hanno visto contribuire ad una salvezza preziosissima, stasera paga notevolmente in termini di attenzione. In particolare in due circostanze che contribuiscono ad altrettante marcature avversarie, perdendo in modo netto i duelli con Lucca prima e Davis poi
Pongracic 6 – Cattiveria e fame non sono quelle che lo hanno accompagnato in questi mesi, la classe invece sì. Così oltre a fare il suo davanti a Falcone si produce in un paio di giocate d’alta scuola, una delle quali da vero numero 10 per poco non valeva il gol del pari. Unica imperfezione sul raddoppio ospite, quando non chiude in tempo su Samardzic
Gallo 6,5 – Come spesso accaduto in questo 2024 è tra i più attivi dei suoi. Primo tempo discreto e con il freno a mano tirato, poi cresce e fa 2-3 discese delle sue che infiammano il pubblico. E ad ogni tocco di palla sono applausi per uno dei protagonisti della salvezza
Almqvist 6 – E’ nettamente il più attivo del Lecce, e tra i migliori in assoluto, nelle prime battute di gara. Mette in difficoltà il settore sinistro della difesa di Cannavaro con un paio di accelerazioni delle sue. Da metà prima frazione tira i remi in barca come un po’ tutta la squadra
Blin 6 – In una serata mai così poco sudata e lottata le sue doti da guerriero sono per una volta non necessarie. Si limita ad amministrare il pallone a ritmi contenuti e contenere a sua volta un Samardzic che si vede pochino. Fa il compitino fino al richiamo in panchina
Ramadani 6 – E’ tra i più vogliosi dei giallorossi di chiudere al meglio l’anno e si vede. Lotta su ogni pallone anche se qualche giocata orizzontale anziché verticale porta a qualche comprensibile mugugno. L’atteggiamento è impeccabile, come sempre
Dorgu 6 – Con i pochissimi palloni avuti a disposizione sarebbe ingeneroso punirlo. Prestazione in coerenza con la verve di un Lecce fisiologicamente appagato e meno grintoso del solito. E lui fa uno dei tanti compitini di giornata
Rafia 6 – Partita a ritmi tanto bassi che il tunisino, il quale non fa dell’intensità la sua arma migliore, va a nozze. In alcuni frangenti è il più attivo, mancando però di intesa in zona gol. Ci prova anche dalla distanza, ma il suo destro è respinto dall’attenta difesa ospite
Krstovic 6 – All’inizio, come un paio di altri compagni, dà l’impressione di poter spaccare il mondo e con esso la difesa friulana. Che nelle prime battute gli toglie un paio di conclusioni quasi a botta sicura, mentre alla lunga i palloni smettono di arrivargli. Nell’ultima parte di gara un paio di apertura e nulla più
Berisha 6 – Cresce il minutaggio ed anche la sua voglia di prendersi qualche responsabilità con lanci lunghi e pallone amministrato. Partecipa come può al seppur timido assalto finale
Pierotti 6,5 – Ancora una volta si fa sentire a gara in corso, segno che oggi avrebbe molto probabilmente meritato qualcosa di più. Dal suo destro parte la migliore occasione giallorossa e la più difficile parata di Okoye
Gonzalez 6 – E’ lui ad offrire a Pierotti l’occasione per il pari sventata dal portiere bianconero. Meno incisivo nell’evitare le sfuriate finali degli ospiti
Oudin 6 – Dentro nell’assalto finale con qualche tentativo di duetto offensivo. Un cross sbagliato malamente ma anche una bella palla per la testa di Baschirotto
All. Gotti 6 – In linea con il trend di queste pagelle, non sarebbe corretto “punirlo” in un giorno di festa in cui la differenza l’hanno palesemente fatta le motivazioni. Nel primo terzo di gara, quello in cui la verve è stata grossomodo pari, il Lecce ha dimostrato di essere quello con identità e mentalità visto in queste settimane valse la salvezza. E tutto sommato anche per occasioni create non si può dire che il pari sarebbe stato uno scandalo