Sticchi: “Una stagione sulle montagne russe. Gotti? Parleremo, ma credo inseguiremo la storia con lui”

Il presidente dell'Unione Sportiva Lecce ha parlato dalla sala stampa del Via del Mare al termine dell'ultima partita in casa

Saverio Sticchi Damiani

Il primo dirigente parla così al termine dell’ultima gara in casa:Come descriverei la stagione? Sicuramente è stata una stagione con delle fisiologiche montagne russe, in A ci stanno per squadre come il Lecce, ci stanno periodi avari di punti specie quando il calendario mette sfide complicate. La stagione ci ha stremato, raggiungere l’obiettivo con tre giornate d’anticipo è straordinario. Tutti eravamo al capolinea. Il raggiungimento non ci ha consentito di dare il meglio, si può lavorare e chissà lavoreremo anche su quello, sulle partite senza preoccupazione per la classifica. Siamo partiti che ci davano tutti per retrocessi, ultimi collocati unanimemente e ci salviamo con tre giornate d’anticipo con una squadra giovane, tre ex Primavera e con le caratteristiche di bilancio che voi sapete”.

Sticchi aggiunge:L’altro giorno ho letto un sondaggio che mi ha colpito. Il 74percento dei tifosi oggi preferisce sapere che il proprio club gode di salute economico finanziaria e raggiunge obiettivi importanti più che vincere un trofeo effimero figlio di una forza economica che non ha. Ciò porta tanti problemi e ormai il tifoso preferisce l’equilibrio a un trofeo fine a se stesso senza un club serio e solido. Quando iniziammo con la sostenibilità mi dicevano ‘il tema economico non interessa al tifoso, vuole solo vincere’. Il tifoso oggi è intelligente e se si spiegano le cose si comprendono anche questi aspetti. Si preferisce preservare e tutelare la tradizione e il club con sostenibilità, siamo stati i primi e la platea dei tifosi li ha compresi. Tutto il Salento è salito a bordo e ha compreso il messaggio dopo risultati sportivi”.

Sticchi ha una visione che parte da lontano: “Diciamo pure che nelle poche stagioni dove le cose non sono andate bene la gente ci ha sempre sostenuto. Non dimentico la retrocessione del 2020 tra gli applausi. La nostra gente ha capito il messaggio e di questo modello se ne parla ormai in tutta Italia. E’ finito il tempo dell’autoreferenzialità e il modello Lecce è riconosciuto da tutti. E’ una bella stagione che inizia dal 2017 quando ero presidente ed ebbi il problema di sostituire un allenatore dimissionario. Presi Liverani e la bella stagione cominciò lì. Stiamo dando messaggi potenti al calcio italiano e dobbiamo essere orgogliosi senza autoreferenzialità. Alcune visioni si sono realizzate, oggi delle società sono sparite, altre indagate, sta nascendo un’agenzia terza e indipendente e stiamo prevedendo degli scenari in anticipo”.

Sul calciomercato, Sticchi si pronuncia:Dovremo gestire le richieste in modo intelligente, trattenere i giocatori funzionali al progetto per cercare un’impresa storica. Trattenere altri giocatori che non riterranno Lecce la giusta dimensione no. Useremo il buon senso tenendo chi è coinvolto al cento percento. Avete visto l’ultimo anno, la cessione di Hjulmand era nelle cose, non c’era nessun argomento per non farla. Stessa cosa per Strefezza, giocava poco a gennaio per scelte non certo del presidente, era ai margini ed è arrivata un’opportunità economica per un giocatore che sarebbe andato a scadenza. Non fare quella scelta sarebbe stato da pazzi. Chiunque desidera i nostri giocatori deve fare gli interessi del Lecce”.

L’arrivo di Gotti ha segnato il prima e un dopo. Sticchi risponde a una domanda sul futuro dell’allenatore: “La risposta per me è scontata, i 60 giorni con Gotti sono stati bellissimi, in cui siamo stati tutti bene, dirigenti, giocatori. I suoi meriti sono da allenatore, ha inciso su squadra, testa e scelte tecniche e tattiche. Sono stati 60 giorni belli per lui e per noi. Credo che come è normale che sia faremo una chiacchierata sulla programmazione. Corvino e Trinchera parleranno col mister e la visione tecnica puramente sia piuttosto coincidente. Questo mi lascia pensare che l’appuntamento con la storia ce lo giocheremo con Gotti. Sarà importante la chiacchierata che sarà fatta solo sul piano del progetto tecnico. Umanamente siamo stati bene con lui”.

Saverio Sticchi Damiani si lascia andare in un flusso di emozioni: “A tarda sera vengono meno i freni, c’era un trend negativo in quel momento e si lasciava pensare che le cose sarebbero potute andare. Per le statistiche il Lecce è stato sempre salvo, ma il trend ad un momento era brutto e non è detto che ci saremmo salvati, poteva non servire a niente stare fuori per 37 giornate e retrocessi all’ultima. Dovevo fare qualsiasi cosa per uscirne e poi sono successi i fatti che conoscete. Abbiamo fatto una scelta non banale, la scelta di Gotti ha dimostrato la nostra lucidità, non banale da affrontare, sia per la crisi di risultati, sia per l’episodio che non è stato banale. Il club solido dà una risposta e poi c’è stata quella settimana fino a Salerno in cui qualcuno iniziava forse a non crederci più, non io. Quella settimana mi ha ricordato la settimana di Reggina-Lecce in C dopo il pareggio di Siracusa che ci condannava a essere sorpassati. Anche le partite, brutte, sono state simili e vinte per un episodio. Il destino magari ha scritto che meritavamo di vincere”

Il fotogramma del campionato che ha emozionato il presidente risale alla partita col Sassuolo: “La partita perfetta, vinta in quel modo e con quel muro giallorosso, credo sia un’immagine emozionante. Vedere un’invasione di 5mila tifosi e una squadra che fa la partita perfetta, poi tanti giocatori che al cospetto di una squadra che lottava per altri obiettivi ha dominato. Penso questa”.

Sul tema della contemporaneità, Sticchi si esprime: “Avremmo voluto giocare in contemporanea di sabato o di domenica, a dispetto di quanto potessimo pensare con Lecce-Udinese di lunedì sera che poteva essere un vantaggio. Io chiamai i vertici di Lega lamentandomi di quel vantaggio. Io ho fatto una telefonata appena uscì quella designazione, a me della non contemporaneità non interessa niente. Io volevo giocare di domenica con la nostra gente la partita più importante dell’anno. A vedere delle critiche dopo le mie lamentele, sono cose che mi hanno lasciato dell’amarezza. Se la squadra si è salvata per lo spezzatino non è un problema dei ragazzi o del presidente. Spero che si possa risolvere il problema”.

Sticchi conclude: “Quando cercavamo di veicolare certi messaggi mi sentivo un po’ solo, non mi è piaciuto perdere una salvezza in A con squadre che affogavano nei debiti, però abbiamo tenuto sempre la schiena dritta per rendere virtuoso il percorso. Mi sono circondato di persone giuste per fare fatti oltre le parole. Corvino è il migliore di tutti per quello con il club che ha una visione ben chiara. Questo era l’anno per sperare di chiudere definitivamente i brutti bilanci avuti nel Covid. Checché se ne dica i bilanci brutti del Lecce non sono quelli dell’ultima Serie A con la retrocessione, sono quelli della B col Covid. Avevamo progettato di recuperarli in 5 anni, invece grazie al lavoro dell’area tecnica e alle due salvezze consecutive il riequilibrio di perdite di bilancio mi sa che lo raggiungiamo quest’anno dopo aver riequilibrato i debiti. Un grande risultato sportivo ed economico dopo le perdite sospese per legge dello stato durante il Covid. Arriveremo a un risultato con tre anni d’anticipo, in soli due anni. Il Club è ancora più strutturato e abbiamo intrapreso l’epoca degli interventi sulle strutture. E’ figlio del precedente riequilibrio. Il centro sportivo non è banale: s’investiranno 10 milioni e cercheremo di essere più competitivi nell’allestire la squadra con una Serie A che sarà ancora peggio. Vedete chi sta salendo dalla B e si s’impongono sforzi tecnici che potrebbero non bastare“.

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