Faceva caldo, tanto caldo, il primo pomeriggio del 14 luglio 2023, data della prima conferenza di Marin Pongracic da calciatore di proprietà del Lecce con contratto sottoscritto sino al 2026 (più opzione di rinnovo per un anno). Davanti ai (pochi) giornalisti presenti, il 26enne, accompagnato da Stefano Trinchera, si (ri)presentava descrivendo ambizioni e sensazioni dopo una stagione interrotta da un brutto infortunio dopo 9 presenze in cui tifosi e addetti ai lavori già accoglievano positivamente le sue qualità.
Dieci mesi dopo, Pongracic è tra (se non il) i migliori calciatori del Lecce 2023/2024. Al di là delle sensazioni a pelle figlie di tantissime prestazioni positive, i numeri, specialmente dopo l’arrivo di Gotti, sono dalla sua parte. Chilometri percorsi, palloni giocati e soprattutto pulizia della giocata hanno fatto di Pongracic, non pecchiamo di superbia o foga da risultato sportivo ottenuto, uno dei difensori centrali qualitativamente più dotati della Serie A. Qualcuno storcerà il naso a pensare che un marcatore del Lecce possa sedere in quest’Olimpo, ma, e invitiamo anche i lettori a farlo, ad oggi è difficile trovare molti difensori centrali con rendimento, tempismo e capacità di partecipare alla manovra offensiva, incidendo, pari di Pongracic.
Già performante nell’avvio monstre del Lecce di D’Aversa, Pongracic ha raccolto di fatto l’eredità del totem Samuel Umtiti e ha composto la cerniera centrale con Federico Baschirotto. Gotti, tra le novità apportate, ha invertito il posizionamento dei due difensori, posizionando Pongracic sul centrosinistra. La mossa è stata vincente: da lì, complici anche gli altri miglioramenti tattici del Lecce, il croato è stato un regista aggiunto. In più, ogni tanto, delle progressioni palla al piede fanno spesso preoccupare i difensori avversari.
La conseguenza meritata per Marin è il ritorno nella rosa della Croazia dopo due anni e la convocazione per Euro 2024. “Tornare a vestire la maglia della Croazia? E’ la cosa più bella che potrei fare –parlava così Pongracic a luglio-. Ci credo, credo in me stesso, devo migliorare ogni giorno. Darò il massimo e con capacità e lavoro posso riconquistare la chiamata del ct”. Capacità e lavoro non sono mancate in questa bella stagione in cui, da leader, Pongracic ha accompagnato il Lecce alla permanenza in Serie A.
Il classe 1997 ha avuto un percorso strano fatto di apici e cadute dettate, per sua stessa ammissione, da un carattere difficile. Dalle giovanili del Bayern Monaco è stato tagliato fuori da giovanissimo. Dopo la risalita con Ingolstadt e Monaco 1860, il Salisburgo, avanguardista sui giovani prospetti, puntò sulle sue qualità, trovando però sempre un impiego a singhiozzo. Nel gennaio del 2020 il trasferimento al Wolfsburg e un legame mai sbocciato con lo staff. Le qualità però restano e nel 2021/2022, prima del Lecce, è il Borussia Dortmund (23 presenze con in panchina Marco Rose) a inserirlo in rosa.
A rileggere il passato recente, si potrebbe pensare che esser stato finalmente un perno e un leader abbia fatto compiere a Marin quel passo in avanti a livello di maturità e applicazione sul campo della sicurezza nei propri mezzi figlie di una qualità che forse ha poco a che vedere con la lotta retrocessione. Merito all’area tecnica del Lecce di aver dato una chance a un elemento che, dati alla mano, meritava. L’augurio è che, in altre serate, magari non calde come il pomeriggio del 14 luglio, Pongracic possa togliersi delle soddisfazioni con la maglia a scacchi della Croazia.