Sticchi Damiani: “Nessuno qui ha preso un euro. Non fateci perdere entusiasmo”

Il presidente giallorosso prende la parola in sala stampa al termine delle trattative della sessione estiva di mercato

Seguiamo in diretta la conferenza stampa del presidente Sticchi Damiani

16:43 – La sala stampa di popola di giornalisti, il presidente è arrivato allo stadio

16:45 – Tutto pronto per l’inizio della conferenza solo qualche altro minuto di attesa

16:48 – Il presidente entra in sala stampa accompagnato dal direttore Giuseppe Mercadante.

«Non ci vediamo da un po e quando accade si perde un po’ di chiarezza nelle informazioni che circolano. Sono qui per fare un po’ di chiarezza su una serie di questioni, per sgomberare il campo da alcuni malumori di inizio stagione e che rischiano di ingigantirsi nel corso del campionato. Voglio però andare dritto al punto. Sono pronto a rispondere a qualsiasi domanda su tutti gli argomenti. Voglio sgomberare il campo da qualsiasi equivoco, questa conferenza ci deve aiutare ad essere sempre più uniti verso un obiettivo».

PLUSVALENZE. «Dopo 10 anni affrontiamo finalmente questo tema. Vedo che c’è un gruppo, sempre più nutrito, che in questo momento si sta rappresentando un film: che la società si è arricchita attraverso le plusvalenze, impoverendo il club. Negli otto anni in cui abbiamo versato soldi andava tutto bene, ora sta subentrando una politica dell’odio. Queste cose portano a rompere il giocattolo. Voglio bloccare questa storia.  Iniziamo ora la decima stagione, abbiamo approvato il 30 giugno il nostro nono bilancio, quello relativo all’ultima stagione, e al 30 giugno abbiamo approvato il nono bilancio con distribuzione di utili per i soci pari a zero, nove bilanci su nove pari a zero. In nove anni non è mai stato distribuito un euro di utile. Aggiungo pure che a differenza di tutte le società di Serie A, il Lecce ha un CdA senza compensi, l’unico che ha un compenso è il dottore Mencucci. Un altra voce è quella dei conferimenti dei soci nel club, dai primi anni di C in poi, arriviamo a diverse decine di milioni di euro. Credo che sia legittimo da parte di chi ha investito tanti soldi, sperare di poter recuperare un euro, ma questo processo ancora non è avvenuto. Rispetto all’immaginario di qualcuno, il quadro è apposto, non ci sono utili e non ci sono compensi. Possibilità di rientrare degli investimenti? Non è ancora avvenuto. Ora che le cose stanno andando bene, grazie ad un’ottima gestione in Serie A, questo giorno si stava avvicinando. Io però insieme ai mei soci abbiamo scelto di allontanarlo per fare il centro sportivo, una struttura dalla quale non si guadagna niente. Oggi siamo gli unici ad averlo, finalmente non mi sentirò più un verme a rispondere che non lo abbiamo più. Oggi siamo in un posto bellissimo, ma dobbiamo condividerlo con i turisti che vivono la struttura, ma non va bene. Finalmente avremo sei campi come gli altri. Non funziona così nel calcio non abbiamo ancora preso un euro. Dobbiamo prima tornare in bonis, essere in totale equilibrio per pensare che avvenga qualcosa del genere. Io il film lo conosco, se inizia la politica dell’odio verso la società, fa presa su chi non sa, e quindi è colpa mia che non l’ho spiegato. La politica dell’odio verso la società che vende per il rendiconto personale, quando non è vera è molto pericolosa perché fa perdere entusiasmo ai soci che da nove anni mettono risorse. Se questo partito si allarga, quello di chi fa i  conti in tasca fa perdere motivazione. Noi ci svegliamo la mattina pensando come possiamo fare più grande il Lecce. Dobbiamo stare attenti perché è già successo a Lecce. Chiariamolo oggi una volta per tutti».

CLIMA. «Io voglio scrivere la storia del club. Il problema che al terzo anno si comincia a cazzeggiare su queste cose. Qui bisogna fare una corsa sempre in più, a questo si aggiungono messaggi sbagliati, meno pazienza e tutto questo disunisce. Tutto questo abbiamo una fortuna, la proprietà non ha bisogno del Lecce, che noi regaliamo al territorio, che sia contento e felice  e questo messaggio è stato colto, però siccome sto capendo che c’è qualcuno che vuole dare un messaggio inverso sto cercando di stopparla alla radice. C’è una base bellissima e mi voglio tenere stretta questa base, perché è un patrimonio che va tutelato così come la società che lavora per il territorio. Ci sono società che usano il calcio per sanare situazioni private o personali, ma non è questo il caso e il gruppo che mi accompagna condivide questa visione. Dobbiamo stare attenti perchè il terzo anno è un anno che ammazza tutti».

MERCATO. «Noi abbiamo fatto due operazioni in uscita importanti, due capolavori, delle quali il tifoso deve essere orgoglioso, perché quelle risorse restano all’interno del club. Per chi in questi giorni si sta dilettando a fare i conti in tasca gli diamo giusti. Pongracic, su di lui c’è una percentuale del 25% del Wolfsburg, e del 12% del suo agente. Gendrey, la stessa situazione, a questo si aggiungono le modalità di pagamento che avvengono in 2 anni. Gendrey è arrivato da perfetto sconosciuto, lo scorso anno abbiamo preso Kaba che è costato 3 milioni di euro, è un torneo dal quale escono tanti giocatori importanti. Noi abbiamo una visione, oggi il calcio francese è in crisi, perchè non è riuscito a vendere i diritti televisivi, quindi vengono a mancare il 60% degli introiti. Oggi le squadre non possono reggere il monte ingaggi, in questo momento il Lecce cerca di fare operazioni che non avrebbe mai potuto fare. Gendrey lo abbiamo preso, formato e poi c’è stato un momento in cui l’area tecnica dopo al Serie B, decide di puntare su di lui e non su Calabresi. Noi abbiamo avuto una visione che ci ha portato a preferire Gendrey poi lo abbiamo venduto a 10 milioni, noi però quando è andato via Calabresi ci siamo dovuti difendere. Le trattative non si raccontano. Un anno addietro abbiamo detto che abbiamo avuto 100 milioni per i nostri giocatori, oggi con due giocatori siamo a 25, ma quando l’abbiamo detto non ci hanno creduto. Noi su certi giocatori non ci siamo nemmeno voluti vedere. Gendrey, però ha ricevuto un’offerta importante da parte di una squadra che ci ha fatto pervenire delle offerte importanti, tre ore prima di Lecce Atalanta è arrivata l’offerta di sette milioni, e lui è sceso in campo infelice, perché aveva altre prospettive, quando però loro hanno rilanciato a 10 abbiamo dovuto concludere l’affare, con Valentin il rapporto si è concluso in modo meraviglioso, perchè qui è diventato uomo ed è maturato, lui lo sa e ci fa un messaggio di saluto sociale e personale commovente. Pongracic, al termine del campionato lui ci ha detto che ci doveva tutto perché prima di arrivare a Lecce, non arrivava da tornei importanti, il primo campionato da 35 partite lo gioca a Lecce, grazie ad un lavoro del club che gli sta vicino e che crede in lui, al termine del torneo ci ha detto che era pronto per un nuovo capitolo, ce lo dice un minuto dopo la fine del torneo. Noi gli abbiamo detto che se ci fosse arrivata l’offerta giusta l’avremmo data, poi sono arrivate Rennes e Fiorentina e lui ha scelto. Per gli altri questo tipo di percorso non è ancora giunto. Noi non abbiamo voglia di dare nessuno e i sondaggi e le interlocuzioni gli abbiamo chiusi sul nascere. Abbiamo perso questi due giocatori più Blin, ora speriamo di aver trovato in Pierret un giocatore che ci può dare qualcosa in più in questi anni. prestiti: Almqvist lo abbiamo sostituito con la nuova versione di Dorgu, in quella posizione ci troviamo un nuovo esterno offensivo. Piccoli, non lo abbiamo riscattato perchè la cifra era troppo alta. Abbiamo sostituito Almqvist e Piccoli con Dorgu e Rebic, sul quale siamo stati sopra per un mese e la soddisfazione di averlo preso e portato a Lecce e aver chiuso una trattativa in totale silenzio è stato motivo di grande orgoglio e tutte le altre operazioni hanno un profondo significato. Su Rebic e Bonifazi, abbiamo fatto delle valutazioni che ci fanno ben sperare che il loro percorso, legato agli infortuni è stato superato».

L’ASTICELLA. «Cosa significa? Non vuol dire che dobbiamo puntare all’Europa League, secondo noi quest’anno sono saliti dei club molto strutturati, alcuni che hanno buona capacità di spesa e altri che non hanno limiti. Questo potrebbe rendere la corsa salvezza ancora più complessa. Oggi potrebbero non bastare gli sforzi dello scorso anno. Noi puntiamo alla salvezza e stiamo cercando di dare a Gotti una squadra ancora più attrezzata. Grazie agli 11 acquisti che abbiamo fatto, abbiamo ancora più alternative, da portiere che abbiamo anche un secondo e alle alternative con giocatori di assoluto valore. Oggi abbiamo una seconda squadra in panchina. Alzare l’asticella si alza quando c’è una panchina importante ed è qualcosa che in questi anni non abbiamo mai fatto. Non vogliamo buttare soldi nel mercato, si investono sul mercato con investimenti da Lecce e questa è una parte che consta il tatto che ci sia l’aspettativa di vederli investiti il giorno dopo, perché il calciomercato non si fa in questo modo. Per me sarebbe più semplice prendere 3-4 nomi ad effetto sprecando risorse. Ad oggi sul mercato non ci sono situazioni da Lecce. Questa è una scelta super aziendalista, appena ci sarà l’occasione da Lecce li spenderemo. I giocatori di nome ce ne sono tantissimi, ma rischiamo di fare danno a me dispiace da morire. A gennaio sul mercato non c’erano giocatori che ci avrebbero permesso di migliorare, con una scelta impopolare e aziendalista ma con questa scelta ci siamo salvati.  Oggi possiamo permetterci operazioni da Lecce di importo differente rispetto al passato». 

 

17:30 INIZIANO LE DOMANDE AL PRESIDENTE DA PARTE DELLA STAMPA

BUDGET DI MERCATO E LINEE GUIDA.  «Quando si costruisce una squadra, si utilizza ogni mercato per migliorare e quindi legato alle operazioni in uscita. Con Pantaleo abbiamo un grade rapporto e non ci siamo mai detti un totale, perchè un totale non serve. Se io devo fare tre operazioni è inutile dare un budget, perchè lo sto utilizzato a prendere giocatori cari che poi hanno un ingaggio importante. Oggi gli ingaggi stanno crescendo ma sono legati a quello che possiamo fare, se ci sono operazioni da Lecce, che si inserisce nello spogliatoio con un ingaggio in linea con quello degli altri, le operazioni sono state fatte con la totale condivisone di utenti. Corvino non è mai venuto a propormi dei giocatori che avevano una valutazione più alta rispetto a quello che avevamo ipotizzato, Corvino fa una grande operazione di filtro in questo caso. Chi arriva a Lecce non deve andare oltre una certa cifra».

STADIO. «Tra poco inizieranno le gare. Io chiederò di non far ridurre la capienza dello stadio, in questo caso però sono uno spettatore interessato, ma non dipende solo da me, io difenderò al massimo la capienza piena. Quando la macchina partirà sarò più preciso. Per questo campionato non ci saranno limitazioni della capienza e spero anche per i successivi».

PERCHE’ IL LECCE NON OSA. «Noi osiamo da Lecce, e spesso i tifosi si dimenticano quando compriamo dei giocatori a delle cifre. Il problema del sostituto è stato risolto in pochissimo tempo e credo che preso verranno reinvestiti con qualche trovata da Lecce». 

BILANCIO 2022/23 VOCE LAVORO. «Il costo del lavoro nella stagione 22/23 è ammontato a 33 milioni, perchè quando il direttore parla di monte ingaggi, parla dei calciatori della prima squadra del monte ingaggi di partenza, lui dice un dato assolutamente vero e un dato di partenza. Quella cifra, perchè tutti i giocatori hanno dei bonus legati alle prestazioni che fa lievitare e poi c’è la salvezza che la fa raddoppiare. Quel dato dei 15 è un dato veritieri che poi si arricchisce con i vari bonus e premi, più la squadra dell’allenatore con cui lavora, in più non si conta il suo stipendio e quello di Trinchera».

LA SCOMMESSA DI QUEST’ANNO. Io non faccio nomi di un calciatore, per me sono tutti ragazzi molto importanti, nella mia testa ho un idea, ma è giusto che rimanga per me, tutelo così l’allenatore e lo staff, conosco le difficoltà dell’allenatore e mi piace trattare tutti allo stesso modo».

Finite le domande.

 

18:04  Fine conferenza

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