“Fu Sticchi Damiani a Lecce a darmi la prima possibilità: prima giovanili, poi con Mauro Meluso. Mauro ha un’etica di lavoro grande. Abbiamo vinto C1 e B. L’ho seguito alla Spezia e poi, una volta partiti lui ed Italiano, sono andato con Vincenzo a Firenze. Lavorare con Pradè vuol dire apprendere un certo tipo di relazioni, così come con Joe Barone e Burdisso. Un giorno Pecini mi chiama e mi rivuole allo Spezia. Torno. Riccardo mi ha dato prospettiva, la necessità di uno scouting che anticipi i tempi. Al suo addio è arrivato un profilo internazionale come Macia, che ha cercato di trasferire a noi un senso un po’ inglese di gestione”
Su CalcioSpezia.it tutte le parole del dirigente aquilotto