Il mondo del calcio piange la prematura scomparsa di Salvatore Schillaci, idolo delle “Notti magiche” di Italia 1990. La storia sportiva di Totò incrociò l’ascesa del Lecce di Franco Iurlano che tornò in Serie A dopo la prima apparizione del 1985/1986. Schillaci, ai tempi giovane attaccante del Messina, fu per la prima volta avversario del Lecce, allenato da Santin, nella Serie B 1986/1987, prima annata in cui, grazie a 13 gol, il suo nome divenne popolare tra gli addetti ai lavori. Il suo nome però non finì nel tabellino di Messina-Lecce 1-0 (Orati) e della sconfitta 2-0 (Panero-Paciocco) subita dai peloritani al Via del Mare. L’anno dopo, Schillaci, affiancato in attacco dall’ex allenatore del Lecce Franco Lerda, non segnò nel 2-1 salentino della 18°giornata (Moriero e Panero intervallati da Doni) e nell’1-1 in cui Levanto rispose a Doni e spinse il Lecce alla seconda promozione in A della propria storia davanti a 5mila tifosi leccesi arrivati sulle sponde siciliane dello Stretto.
Schillaci si consacrò con i 23 gol nella Serie B 1988/1989 guadagnandosi il passaggio alla Juventus. Alla prima contro il Lecce da attaccante della Juve, Totò segnò una doppietta permettendo la vittoria per 3-0 contro il Lecce di Mazzone. Da bianconero al Via del Mare, un altro gol, l’apertura della vittoria 2-3 del 34°turno, in quella che fu la sua stagione più prolifica in A (15 in 30 caps) prima del Mondiale. Nel 1990/1991, andarono in scena le ultime due partite di Schillaci contro il Lecce, passato alla conduzione di Boniek: 0-1 nel Salento e 0-0 al Delle Alpi.