LECCE:
Falcone 7 – A fine gara corre subito sotto la Nord e poi ad applaudire gli altri settori, perché l’unica voglia è andare nello spogliatoio e sfogare la sua amarezza. Dev’essere incredibilmente frustrante per lui, che oggi ha parato di tutto, raccogliere due palloni dal sacco in quel modo, a tempo scaduto. Oggi siamo tutti Wladimiro
Guilbert 4,5 – Il più clamorosamente inutile dei gesti che si possono vedere su un campo di calcio. Inutile discutere di intensità, modalità e severità, quelle restano cose da moviola che possono solo attenuare il giudizio complessivo. Peccato, perché fino al fattaccio la sua era stata una prova di corsa e attenzione difensiva
Gaspar 7 – Un Falcone 2, o qualcosa del genere. Bonny respira solo quando riesce a stargli lontano, perché le prestazioni-monstre dell’angolano stanno diventando una piacevole abitudine. Copre buchi (di Gallo in primis) a non finire, di testa le prende tutte e nel finale avrebbe voglia di mangiare l’erba del Via del Mare dalla rabbia
Baschirotto 6,5 – Una prestazione di estrema sofferenza, ed è proprio in questo tipo di partite che viene fuori tutto il suo cuore. Un paio di sponde offerte a Bonny, vero, ma anche tre-quattro chiusure che hanno più che il semplice sapore di gol fatti. E quella corsa nel finale per un contropiede che doveva essere 3-0, non fosse per la testardaggine di chi è lì davanti
Gallo 5 – Non lo vedevamo così in difficoltà nelle chiusure dai tempi della Serie B. L’imprendibile Man passi, ma davvero tutti stavolta hanno fatto man bassa dalle sue parti. Grande, grandissimo affanno a parte un paio di sgroppate in ogni caso meno precise del solito
Ramadani 7 – Terza super prestazione di fila, giocata con grinta e intensità in continuo crescendo. Decine e decine di palloni rubati, molti dei quali poi ben gestiti come l’imbucata vincente per Dorgu. Si infuria quando Gotti lo richiama in panchina: forse il guerriero d’Illiria lo aveva capito prima di tutti noi
Coulibaly 7 – Nella prima mezz’ora è il migliore del centrocampo del Lecce, decisivo nelle chiusure di diverse percussioni centrali avversarie. Poi cresce tutto la squadra e lui va a nozze con la fase di transizione. Abbassa la saracinesca nella fase concitata della partita fino al momento della sostituzione
Dorgu 7 – C’è un fenomeno che brilla sotto i riflettori del Via del Mare. Il danese è una furia già prima del gol, che realizza da vero campione per poi andare a fare il suo lavoro, e bene, addirittura da terzino destro con l’ennesimo scatto che quasi vale la vittoria. Un’unica pecca, ma di quelle pesanti: è lui a perdersi Hainaut sul 2-2
Rebic 6 – Avvicinato alla porta e paradossalmente meno incisivo negli ultimi venti metri rispetto a come lo abbiamo visto a Torino. Qualche buon duetto ed un paio di bellissime idee per Krstovic, ma anche un mancino al lato che uno come lui non dovrebbe fallire. Ci mette l’esperienza del campione quando la gara si infiamma
Morente 6,5 – All’inizio sembra essere il Morente timido che i tifosi giallorossi hanno visto in queste prime uscite. Cresce però con il passare del tempo, duetta bene con Gallo e Krstovic e soprattutto ci mette lo zampino di classe nell’azione che porta al rosso. Da esterno di centrocampo non sbaglia nulla
Krstovic 5,5 – Per la prima volta chi scrive si trova a dare un voto negativo ad un calciatore andato in gol senza che questo sia incorso in episodi eclatanti come espulsioni, autogol e affini. Che poi pensandoci di eclatante si è visto tanto, perché già si erano registrate 2-3 ripartenze sprecate prima del crollo finale, quando a due contropiedi vanificati clamorosamente sono coincisi esattamente i gol avversari capaci di rosicchiare due punti pesanti come macigni. La buona gara e la punizione, dispiace, ma passano in secondo piano: qui ci sono limiti di testardaggine su cui serve intervenire subito
Pierret 6 – Non riesce a ripetere il grandissimo lavoro svolto da Coulibaly. Eppure, finché ha di fianco Ramadani, anche lui recupera e fa ripartire bene i compagni
Banda 5,5 – Krstovic gli potrebbe dire “ehh però ha cominciato lui!”.
Rafia 5,5 – Chiedergli di fare il Ramadani è troppo, dunque l’errore principale lo commette il mister a metterlo mediano in una partita del genere, in un momento del genere. Il marocchino però ci mette troppe giravolte e poca costanza
Pierotti 6 – Fa il suo sulla destra e ripiega. Con un compagno offensivo più altruista staremmo parlando probabilmente dell’argentino al primo gol in maglia giallorossa
Pelmard 6 – All’esordio assoluto soffre ma sembra riuscire a contenere Man anche meglio dei compagni, poi il Parma colpisce da altri punti
All. Gotti 6,5 – Il mister la stava vincendo, il mister l’ha pareggiata. Scelte iniziali impeccabili, il Lecce gioca bene e merita il vantaggio. Poi il calo di inizio ripresa ed il crollo finale favorito anche da cambi stavolta davvero poco comprensibili (troppa differenza di quantità tra Ramadani e Rafia, un Krstovic sulle gambe e privo di lucidità ben prima delle ripartenze finali), con l’attenuante di un paio di episodi (in primis l’inutile mano malandrina di Guilbert) a compromettere una gara comunque ben interpretata contro un avversario “esploso” per lo più quando si sono aperti gli spazi