I numeri possono descrivere l’andamento delle partite di calcio, ma fino a un certo punto. Passare in rassegna le statistiche di Lecce-Parma 2-2 e vedere Krstovic e Pierotti (rincorsi da Bernabé) di fronte a Suzuki sul 2-0 al 92′ è anche difficile da spiegare in un articolo dove si rivive la partita in base ai valori assoluti delle giocate messe in campo da squadra e singoli.
Il Parma tirato 24 volte contro le 14 del Lecce, inquadrando la porta 10 volte (solo 3 per il Lecce) e calciando per ben 7 volte dall’area (1 solo tiro nei sedici metri per i giallorossi, il gol di Dorgu). Una forbice di numeri che si riflette anche sulla pericolosità: 1.51 a 0.97 di xG per l’undici di Pecchia. Il palleggio con qualità di Bernabé e compagni ha totalizzato 456 passaggi con 86% di precisione, quasi duecento in più dei 258 del Lecce (precisione 80%). Ben 184 tocchi ok sulla trequarti (Lecce a 73) frutto anche degli spazi in più in dieci contro dieci. Superiorità ducale anche nei dribbling: 11 a 3 con Man a 4, Bernabé a 3 e Hainaut a 2. 12-2 nei corner e 19 occasioni da gol a 12 completano un quadro in cui il possesso palla si è chiuso a favore del Parma 62 a 38%.
Dorgu, autore del gol del vantaggio e, suo malgrado, responsabile sul 2-2 è stato il leader del Lecce, ormai imprescindibile, per palloni giocati, 61, con 4 falli subiti. Prestazione positiva per Tete Morente, preciso nel 96percento dei suoi tocchi, sempre verticale (17 passaggi in avanti su 22) e autore di 17 recuperi difensivi, gli stessi di Ramadani. Krstovic, lasciando stare il peso specifico delle due occasioni da gol, ha tirato 5 volte, secondo solo a Man a 8. La top cinque dei calciatori che hanno colto palle gol è però tutta parmigiana: Bernabé 4, Bonny-Man-Hernani 3, Delprato 2. Adrián Bernabé ha brillato sul rettangolo verde del Via del Mare. Leader per passaggi chiave (4), passaggi riusciti (88) e palle giocate (118) oltre che nelle appena descritte occasioni da gol.