In campo con il 4-3-3 a Milano, il Lecce scopre qualche soluzione in più, non solo per l’attacco. La sconfitta per 3-0 non cancella l’esperimento di Luca Gotti.
“Proprio sul sistema con tre mezzepunte dietro al centravanti è stata costruita la squadra in estate. Tuttavia, fino ad ora non si è riusciti ad individuare un titolare affidabile a cui affidare il ruolo di numero 10. Marchwiński, deputato a svolgere quelle funzioni, finora è stato utilizzato col contagocce da un Gotti che non lo ritiene ancora perfettamente calato nel calcio italiano. Inoltre, quando è sceso sul terreno di gioco, il polacco non ha fatto nulla per far ricredere il suo allenatore. Le alternative a Marchwiński, rappresentate da Oudin, Rafia e Berisha, non sono propriamente dei trequartisti, anche se l’albanese pare potersi adattare. Così, con il Lecce che ha una ricca batteria di mediani e interni di centrocampo a propria disposizione (a tutti i nomi fin qui citati va aggiunto anche quello del francese Mohamed Kaba, in ripesa dopo il grave infortunio patito l’anno scorso), la soluzione del 4-3-3 ha una sua logica”, scrive Michele Tossani sul Nuovo Quotidiano di Puglia.