“Vivo di rapporti umani e, dopo quanto accaduto (esonerato dal Lecce a marzo per la testata ad Henry al termine della partita contro il Verona a Via del Mare, ndc), la chiamata dell’Empoli è stata coraggiosa per quello che era successo e per me immensamente gratificante. Non me la sono fatta sfuggire, nonostante avessi altre proposte: per dimostrare la persona che sono da trentacinque anni, nonché il tecnico che sul campo penso si sia sempre ben comportato in Serie A. La cosa bella, inoltre, è che ho ricevuto tanti attestati di stima da allenatori e direttori sportivi, anche di qualcuno con cui non avevo rapporti e che mi hanno fatto ancora più piacere: li ringrazierò per sempre».
Roberto D’Aversa si racconta e torna, in breve, anche all’episodio dello scorso anno in Lecce-Verona. E sull’Empoli dice: “La salvezza rimane il primo e unico obiettivo dell’Empoli, altrimenti vorrebbe dire non aver dato valore a questi dieci punti che ci torneranno utili nei momenti di difficoltà. Lavoriamo per scongiurarli, ma ci saranno”.