Mancano i punti, manca il colpaccio, ma il Lecce deve far tesoro della prestazione, utile però sono se successivamente sarà una base per lavorare e portare punti. I padroni di casa, capolisti della Serie A, hanno condotto lo spartito della partita, mentre i salentini hanno cercato d’incunearsi negli spazi di campo concessi, senza però sfruttare due sprizzate di Banda. Le occasioni capitate a Gaspar e Baschirotto e la decisione di Dorgu di non tirare di destro preferendo l’assist al centro non sono bastate per il ritorno al gol. L’indice xG di 2.40 a 0.61 a favore dei partenopei esalta la prestazione di Falcone (7 parate contro 1 di Meret) e la tenuta difensiva dell’intero undici, orfano di Guilbert e Gallo nel pacchetto arretrato.

I dati descrivono ovviamente un dominio napoletano: 24 tiri a 11, 8 a 2 in porta, 16 corner a 5, 424 passaggi ok a 198 (137-40 nella trequarti) con una percentuale a favore del Napoli di 86% a 73%. Dorgu, anche da terzino sinistro, è stato il fulcro del gioco del Lecce con 68 palloni giocati e 13 passaggi in avanti. Prestazione base di rilancio anche per Rafia, autore di 18 passaggi in avanti, 3 chiave. Cifre top per Anguissa, leader in passaggi nella trequarti riusciti (27), palloni giocati (92) e passaggi riusciti (67)

Il computo di 16 occasioni da gol a 10, con stesso risultato sui passaggi chiave, ci mette di fronte al passo in avanti che il Lecce deve fare per capitalizzare i buoni segnali. Krstovic ha confezionato un’altra prestazione di sacrificio, ma all’agonismo del montenegrino va affiancata una maggiore responsabilità nella rifinitura. In ripartenza, il Lecce ha saputo punzecchiare la difesa del Napoli con le ripartenze di Banda, ma le fiammate dello zambiano non hanno generato ancora tiri concreti.