72% a 28% di possesso palla con 492 passaggi a 197. Basta questo dato per provare a comprendere il canovaccio della partita giocata ieri dai giallorossi in casa di un Bologna che è riuscito a vincere in casa dopo sette mesi. Come confessato da Luca Gotti in conferenza stampa, il Lecce ha impostato la gara sulla difesa sperando di poter colpire in ripartenza viste le tante palle perse dai felsinei in zona offensiva. Ben costruita la difesa, è mancata però quasi totalmente la personalità palla al piede (67% di precisione passaggi per i salentini, davvero poco visto anche i pochi tocchi) e nel secondo tempo la conseguenza è stata arroccarsi a difesa del fortino sperando in uno 0-0 che non è arrivato a causa dell’inzuccata di Orsolini su cross di Miranda. Dall’area, il Lecce ha tirato solo una volta, eccezion fatta per l’azione della rete annullata a Rafia.
1.47 di xG a 0.63 denotano il buon lavoro della retroguardia del Lecce, in pericolo solo sulla sfortunata deviazione di Ramadani non capitalizzata da Freuler dopo la parata di Falcone. Il Bologna ha tirato 20 volte a 6 (4-0 in porta, 10-6 fuori e 6-2 respinti con 9 corner a 1) ma le parate del portiere giallorosso, fisiologicamente migliore in campo dei suoi, sono state “solo” 4. Pomeriggio senza interventi invece per Ravaglia. Le occasioni da gol create dai rossoblu sono state 16, con 15 passaggi chiave. Il Lecce si è fermato a 5 (3 con passaggi chiave di Pierotti apprezzato da Gotti tanto da indurre a schierare Dorgu centrale per non rinunciare a lui).
La pochezza di gioco prodotta dal Lecce riduce all’osso anche le possibili considerazioni sui singoli. Detto dei tre passaggi chiave di Pierotti, sono stati al centro Gallo (primo del Lecce per palloni giocati, 45) e Rafia (leader per falli subiti e passaggi in avanti riusciti, 17). Dorgu ha iniziato da trequartista centrale, il quinto ruolo visto quest’anno dopo l’attaccante di sinistra, il trequartista sinistro nel 4-2-3-1 e il terzino destro e sinistro (più apparizioni da difensore centrale, ma in precampionato col Galatasaray). Il danese è secondo per precisione di passaggio dei titolari (80%) al pari di Gaspar dietro a Baschirotto (86%).
In casa Bologna, nevralgico Miranda. Il terzino spagnolo ha dominato la partita per palle giocate (108), passaggi chiave (5), occasioni da gol (6), ma nei passaggi riusciti nella trequarti (17) insegue Freuler (28), Beukema (22), Ndoye (20) e Moro (18). Aver realizzato il gol-vittoria cambia nettamente la percezione della partita del match-winner Orsolini, autore di 3 occasioni da gol (pari con Pierotti) e un solo tiro, appunto vincente.