Come arriva il Como al match di lunedì?
“A livello di infortuni piuttosto bene perché l’unico assente sicuro è Perrone. Gabrielloni è in dubbio, mentre rientreranno Moreno e Sala. Il morale è buono soprattutto grazie alla recente vittoria contro la Roma che ha dato una boccata d’ossigeno dopo un periodo difficile. Sia la partita contro i capitolini che quella contro l’Inter sono state preparate bene da Fabregas che sembra in netta crescita, e anche la squadra sta iniziando a dimostrare quella fame che serve per salvarsi. Il problema è il calendario: fare risultato lunedì sarà fondamentale per prendere un minimo margine sulla zona rossa in vista di un inizio 2025 complicatissimo”.
Quali sono punti deboli e di forza del collettivo di Fabregas?
“Nonostante un gioco propositivo, a volte si fa un po’ fatica ad arrivare in area: le punte stanno segnando poco ma non gli arrivano moltissimi palloni buoni. Senz’altro anche in porta c’è un problema: Audero non si è ambientato e Reina si è ritrovato primo portiere a 42 anni con tutti i limiti del caso. E poi un punto debole extra-campo: siamo una neopromossa e dobbiamo ancora abituarci alla Serie A sotto tanti punti di vista. I punti di forza sono senz’altro la qualità tecnica, la voglia di imporre il nostro gioco e soprattutto il recupero di palla in zona offensiva. Poi ovviamente se parliamo di individualità spicca Nico Paz: è ancora un po’ discontinuo, com’è normale che sia, ma ha enorme talento”.
Quanto è stato impattante Gabriel Strefezza sulla promozione e sull’approccio alla Serie A dei lariani?
“L’anno scorso il suo arrivo è stato strategico per Fabregas, molto più di quanto non dicano le statistiche. Ha impattato benissimo con la B, poi è stato meno brillante ma sempre sul pezzo. Discorso simile quest’anno: partito alla grande con la perla del bellissimo gol di Bergamo, poi di recente ha avuto un problemino fisico e in generale è un po’ calato. Però resta molto importante soprattutto per la sua capacità di venire dentro al campo. E infatti il suo posto da titolare non è mai in discussione quando sta bene”.
Che opinione hai del Lecce di Marco Giampaolo?
“Devo ancora inquadrarlo bene. Mi sembra che l’impatto del nuovo tecnico sia stato positivo nonostante le perplessità iniziali, da fuori vedo la classica squadra senza grandi nomi ma con quelle qualità necessarie per salvarsi. La partita contro la Roma è stata brutta, ma per il resto ha tenuto sempre bene il campo, sapendo soffrire e portando a casa punti anche in giornate non semplici come a Venezia”.
Come dovrebbero scendere in campo i biancoblù contro i giallorossi?
“Potremmo tornare al 4-2-3-1 avendo recuperato i terzini mancini, anche se il 3-4-2-1 visto a Milano resta un’opzione. Non ci saranno grandi cambiamenti rispetto all’undici di San Siro: probabilmente tornerà titolare Moreno al posto di uno fra Dossena e Goldaniga, tutti gli altri potrebbero essere riconfermati col ballottaggio Belotti/Cutrone in avanti”.