LE BANDIERE DI OGGI. «Per come reputo io la squadra, Falcone, Baschirotto, Ramadani e Krstovic sono giocatori che incarnano il calcio del Lecce e ciò che vuole la società. Berisha è un giocatore che può diventare molto forte, e poi Giampaolo ha una rosa profonda che permette al mister di lottare con le altre contendenti».
STAGIONE 19/20. «Quella squadra, pur essendo partita con grandi difficoltà, è stata aggiustata a gennaio grazie ad uno straordinario impegno della società. Aveva cuore e una forza d’animo grande che andava oltre le qualità tecniche. Credo che senza il Covid ci saremmo salvati serenamente anche con un paio di giornate d’anticipo».
L’AVVENTURA NEL SALENTO. «Ho tanti ricordi, soprattutto momenti bellissimi e pochi negativi. L’abbraccio con la proprietà e i ragazzi dopo il successo contro la Paganese non si può dimenticare, perché in quel momento abbiamo restituito qualcosa di grande alla città. Quella vittoria ha creato un legame profondo tra me e Lecce e ha permesso alla società, che in quel periodo ha compiuto sacrifici enormi di realizzare un sogno che dura ancora oggi, grazie all’impegno di una proprietà illuminata».
CORSA SALVEZZA. «Tutte le formazioni che sono sotto i 23 punti sono coinvolte. Oggi è dentro ancora il Como, che ha delle potenzialità enormi, ma la classifica dice che sono dentro questa guerra e non credo che cambierà molto da qui alla fine della stagione, queste squadre lotteranno tra loro fino alla fine».
