Il Lecce resta senza il suo numero 10. Remi Oudin, dopo il “taglio” operato ad inizio calciomercato, saluta il gruppo e si trasferisce in prestito (con diritto di opzione) alla Sampdoria. Il rendimento discontinuo e calante, senza alcun acuto quest’anno, ha convinto staff e area tecnica al cambio di rotta dopo stagioni in cui, seppur ad intermittenza, l’ex Bordeaux ha contribuito al raggiungimento della salvezza.
Oudin è stato pescato dal Lecce dal fallimento dei Girondins, dove aveva giocato due stagioni e mezzo in Ligue 1 (prima al Reims), per occupare uno slot nella batteria degli esterni offensivi di Marco Baroni. Sin dal suo esordio nel secondo tempo di Torino-Lecce 0-1 (45′ in campo), Oudin ha dimostrato un passo non adatto per il gioco sulle corsie del tecnico fiorentino. La prima titolarità fu in casa contro la Juventus (0-1): Oudin ha quasi sempre fatto parte dei cambi a gara in corsa.
La svolta dell’esperienza giallorossa di Oudin avvenne in occasione di Lecce-Sampdoria 1-1, curiosamente proprio contro la squadra che lo ha appena accolto. Il pareggio, scialbo contro una formazione sulla via della retrocessione, fu la prima partita in cui Baroni schierò il francese da mezzala atipica, “di manovra” nel terzetto di mediana. Grazie alla trovata tattica dell’oggi allenatore della Lazio, Oudin divenne titolare per le ultime otto partite fino alla salvezza celebrata nel rocambolesco finale di Monza. Prima del successo sportivo, arrivò la giornata di fatto più bella per l’Oudin calciatore del Lecce. All’Olimpico, una sua doppietta permise il ribaltone alla Lazio nel match poi finito 2-2. In Lecce-Bologna 2-3, ultima gara della Serie A 2022/2023, un altro gol per portare a tre il bottino delle reti alla prima stagione italiana.
Nell’estate del 2023, Oudin rientra al Bordeaux, ma Corvino, come fatto con Pongracic e Falcone, lo tessera mettendolo sotto contratto a titolo definitivo. Il “nuovo debutto” di Oudin, che sceglie la maglia numero 10, è vincente. Contro il Genoa, in 10 per l’espulsione di Martin, il suo tiro deviato regala tre punti al Lecce. Anche l’allenatore pescarese usa la duttilità di Oudin per ballare tra il 4-3-3 di base e il 4-2-3-1. Alla 13°giornata, Oudin va in gol da fuori area nel 2-2 di Verona. Remi è tra i pochi piedi buoni nel roster giallorosso, l’incidenza dei suoi calci piazzati è il fattore principale dei suoi ingressi, specialmente in partite in cui non c’è da soffrire d’intensità in mediana. In casa col Cagliari, alla prima del 2024, è lui a servire il cross vincente per il primo gol leccese del connazionale Gendrey. Il Lecce di D’Aversa cala vertiginosamente ma conosce una serata felice nella pazzesca rimonta contro la Fiorentina. Il 3-2, chiuso dal duo Piccoli-Dorgu nel recupero, è aperto nel primo tempo dal gol su punizione diretta di Oudin che buca la barriera viola.
Luca Gotti sostituisce D’Aversa e schiera Oudin da titolare già nella prima partita di Salerno. Dopo 45′, però, il tecnico opera il cambio con Dorgu, focale per il giovane danese. Da lì, le titolarità di Oudin saranno quattro. Il trainer veneto insierisce Oudin dall’inizio con l’Empoli, nella storica vittoria di Reggio Emilia col Sassuolo (0-3 con assist per Gendrey) e con Monza e Cagliari. Nella stagione in corso, prima presenza nel successo (1-0) con i sardi e, nel 4-4-2, in occasione della debacle interna con la Fiorentina (0-6). Giampaolo lo ha utilizzato solo tre volte: nel finale della partita riacciuffata alla fine contro la Juventus (1-1 di Rebic nel finale), per un tempo nel calo verticale all’Olimpico con la Roma e, per mezz’ora, a Como. Oudin chiude la sua esperienza con 6 gol e 2 assist in 76 presenze.