Radja Nainggolan è stato rilasciato in libertà vigilata dopo l’arresto avvenuto ieri nell’ambito di un’indagine sul traffico internazionale di droga. La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari dopo un interrogatorio durato circa un’ora, durante il quale il giocatore ha respinto ogni accusa.
L’indagine, che coinvolge un’organizzazione criminale attiva nel traffico di stupefacenti, ha portato al fermo di Nainggolan con l’accusa formale di partecipazione all’associazione a delinquere. Tuttavia, i suoi legali, Mounir e Omar Souidi, hanno precisato che il calciatore non è indagato per traffico di droga o riciclaggio di denaro, bensì per somme di denaro che avrebbe prestato o donato a conoscenti.
Secondo i legali del centrocampista, le somme di denaro in questione non hanno alcun legame con attività illecite. “Si tratta di soldi che Radja ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente” hanno spiegato gli avvocati aggiungendo che, mentre spetta agli inquirenti verificare se queste persone abbiano utilizzato il denaro illegalmente, il loro assistito non ha mai avuto intenzione di supportare attività criminali.
Nainggolan ha trascorso una notte in carcere, un’esperienza che, secondo i suoi legali, ha avuto un forte impatto emotivo su di lui. “Non è stata un’esperienza piacevole, ma Radja non ha nulla da rimproverarsi e può tenere la testa alta” dicono ancora i legali.