Oltre alla pantomima Guida-Bonacina, attori di un calcio che ha cambiato la sua natura di sport di contatto, Lecce-Udinese 0-1 è stata una partita in cui gli ospiti hanno fatto valere superiorità fisica e momento d’oro. I giallorossi, scarichi fisicamente, continuano in una preoccupante sterilità offensiva in casa, ma, di fatto, non hanno centrato la terza porta inviolata solo per il rigore inventato dalla sestina arbitrale. In eredità restano le pochissime situazioni offensive salentine (solo il colpo di testa centrale di Krstovic centrale) e tantissimi errori al momento del passaggio decisivo sulla trequarti.
Il rigore (con altra storia un po’ da ridere) segnato da Lucca gonfia il dato degli xG a favore dell’Udinese: 1,43 a 0,32 con il 55% di possesso palla a favore. 5 tiri in porta a 1 nascono da un dato totale di 12-10. E poi 7-5 tiri dall’area per l’Udinese, 3-5 fuori e 4-4 respinti. 4 parate per Falcone a 1 per Sava. Due passaggi chiave in più per gli ospiti: 8-6. Tanti corner: 11-8 per il Lecce. L’Udinese ha anche trovato più dribbling (13-6) e una maggiore efficienza nei passaggi. 82% a 76% di precisione con 372 passaggi totali a 284 (185 a 121 in avanti riusciti). La precisione dei passaggi nell’ultimo terzo mette a nudo i limiti offensivi del Lecce di ieri: 87% a 60%.
3 tiri a testa per Berisha e Krstovic non sono bastati a creare pericoli (Bravo, Lucca e Payero a 2). Karlstrom è stato il primo per passaggi nell’ultimo terzo con 12 davanti a Sanchez a 11. 68 palloni giocati per Gallo (2 passaggi chiave come Karlsson) valgono il terzo posto per palloni giocati dietro a Solet (81) e Karlstrom (76). Atta e Kamara i migliori dribblatori della gara (3). Partita efficiente palla al piede per Pierret. L’ex Rouen ha portato a termine l’87% dei passaggi (25 totali e 15 in avanti), performando sopra la media di squadra.
