IL RIGORE. «Non mi è passata l’arrabbiatura. E’ stata una partita condizionata da un episodio. E’ dura da farla passare». Così ha esordito il presidente in diretta. «Il fatto che sia intervenuto il VAR è strano, perché il direttore di gara ha valutato e lo ha spiegato platealmente di far proseguire il gioco, questa mi sembra una preclusione. Intervenire per proporre quel contrasto di gioco come rigore crea un doppio problema: sulla procedura e sul merito della segnalazione. Quell’episodio, un a dinamica di gioco non può nemmeno incluso nella categoria dei rigorini. E’ lo zero assoluto quel contatto».
GUIDA E BONACINA. «Mi sono confrontato con Bonacina al termine della partita, dicendogli che un giovane arbitro, alla terza presenza in Serie A, che ha preso la decisione giusta, venga chiamato per commettere un errore clamoroso da un VAR esperto, che anziché tutelare i giovani arbitri, permette che vengano mandati al massacro».
DORGU. «Dopo la sua cessione siamo riusciti a fare dei risultati importanti. Oggi, dopo quella cessione abbiamo ottenuto tre risultati utili consecutivi. Dispiace che una partita, non bella come quella di ieri non siamo riusciti a conquistare un risultato importante».
ARBITRAGGI. «Si deve integrare un protocollo fondato su regole giuridiche. Non possono gli arbitri gestire una questione di questo tipo. L’episodio di ieri, porta fuori una regola comica, perché ieri l’attaccante ha cercato un gomito su cui buttarsi. Prassi e regole giuridiche non possono essere fatte dagli arbitri, che devono essere affiancati da chi ha delle conoscenze culturali che i direttori di gara non hanno. Serve un’uniformità di giudizio per tutta la stagione, le norme non possono essere aggiornate durante il campionato. Un’interpretazione non può essere valida a novembre e poi non più a marzo».