Lecce, il gioco preoccupa. Dai nuovi, ai margini, delle possibili soluzioni?

A un mese dalla fine del calciomercato invernale, i giallorossi non hanno ancora beneficiato di stoccate provenienti dagli ultimi arrivati

Il Lecce ha bisogno di nuove soluzioni per non scivolare nella zona rossa della classifica. Data una nuova identità ai suoi ragazzi, Marco Giampaolo, senza Dorgu, largamente il migliore della squadra per prestazioni, ha bisogno di pescare forze nuove per uscire dalla sterilità offensiva e trovare nuove soluzioni per tornare al gol che manca ormai da quattro partite. La prevedibilità offensiva, accompagnata da una poca energia vista sul rettangolo verde, preoccupa e non poco.

A 11 giornate dalla fine del campionato, i salentini hanno meno certezze e per troppo tempo si vedono i calciatori a testa bassa. Corrucciato, senza sorrisi, è anche sovente Marco Giampaolo in sala stampa prima e dopo le partite. La strenua difesa della sua squadra dalla pancia dello stadio Franchi dopo la domanda sul dato delle 4 partite di fila senza gol (15 su 27 in totale) è suonata come un chiudersi a testuggine per raccogliere le energie. Attendendo il pieno rientro di Gaspar (in panchina nelle ultime gare per lasciare Jean al fianco di Baschirotto) e Banda, che potrebbe dare sprazzi di imprevedibilità in momenti bloccati delle partite, è mancato l’apporto dei nuovi arrivati. La sottolineatura è necessaria rimarcando l’apporto di Dorgu in quanto a sostanza, presenza su più ruoli tra difesa e attacco e cifre (3 gol e 1 assist).

In difesa, Marco Sala ha debuttato al posto di Gallo, non al top nella settimana verso la Fiorentina (solo due giorni di allenamento), ma senza brillare, soprattutto con poca precisione nei cross. Senza Pierotti, autore quest’anno di 4 gol (già il massimo score in carriera) ma più performante in fase negativa che al momento di pungere, Giampaolo ha riproposto dal primo minuto Jasper Karlsson. Lo svedese, in prestito dal Bologna, ha probabilmente il piede più educato del roster. Il guizzo respinto da De Gea al termine del primo tempo avrebbe dato fiducia personale oltre che rompere il digiuno. Davanti, il sostituto di Dorgu e Konan N’Dri. L’ivoriano ha scelto la maglia numero 10 e, dopo due ingressi nel finale con Bologna, Monza e Udinese, è rimasto in panca nel finale della partita di Firenze.

Capitolo a parte per Danilo Veiga. Il portoghese, arrivato insieme a Tiago Gabriel (ancora 0 minuti) dall’Estrela Amadora, ha messo energia e propulsione sulla corsia destra. Al Franchi, sul sinistro di Veiga è capitata l’unica vera palla-gol. L’errore ci sta per un difensore, ma in questo momento di calo morale non fa certo bene. Carattere, rabbia da canalizzare nel modo giusto, temperamento e una certa sicurezza nei propri mezzi servirà al Lecce per azzannare i prossimi impegni, a partire dalla proibitiva partita interna contro il Milan di sabato 8 marzo alle 18.

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