CALCIO SALENTINO. “L’Impatto con la nuova realtà della Toma Maglia in cui mi trovo a lavorare è stato positivo. Queste prime due gare abbiamo fatto bene, dovremo cercare di dare continuità ai risultati. Il calcio salentino? Penso che stiamo tornando ai livelli preCovid perché comunque in quel periodo con la divisione dell’Eccellenza in due gironi secondo me il livello si era un po’ abbassato. Adesso col girone unico si sta tornando a vedere qualità e ne beneficia anche la Promozione che comunque è salita di livello”.
LECCE-MILAN TRA PRESENTE E PASSATO. “A mio avviso il Lecce se la può giocare. Ai miei tempi forse il divario era molto più ampio, adesso col Milan in queste condizioni può anche essere che si riesca ad ottenere un risultato positivo. Le squadre come il Lecce per potersi salvare devono essere brave a superare questi momenti in cui il calendario purtroppo ti mette davanti delle partite difficili. Mentalmente devi sapere che devi tener duro e poi eventualmente pensare agli scontri diretti che son quelli che ti danno la possibilità di salvarti”.
POCHI PUNTI CON LE BIG. “Sì, però purtroppo la qualità…Ho visto Lecce-Inter dal vivo e l’Inter era di un altro livello a mio avviso. Non è sembrata una partita d’allenamento, ma poco ci mancava. Probabilmente l’approccio alla gara, il fatto di volersela giocare anche mentalmente in maniera diversa, è mancato in quell’occasione. Penso che sia quello che dice mister Gianpaolo, volersela giocare non a viso aperto, ma con la consapevolezza che comunque puoi mettere in difficoltà anche quelle squadre”.
GIOVANILI GIALLOROSSE. “È stata una soddisfazione vedere esordire dei miei ragazzi in categorie un po’ più importanti, in Serie D. Penso a Mancarella a Nardò e ad altri giovani. È stata una prima esperienza sicuramente formativa perché c’era uno staff importante, il direttore Alberti era attento alla formazione dei tecnici e questo mi ha aiutato tanto come base di partenza”.
SALENTINO. “Mia moglie è di Poggiardo, quindi viviamo qui in zona. Per me è una seconda casa. Sono qui da quando ho finito di giocare, saranno quindici anni ormai, ho fatto famiglia e mi sono sposato, quindi la mia terra è qui ormai. Ovviamente il desiderio sarebbe quello di rimanere nel calcio per fare questo lavoro, visto che conosco il contesto e ho visto parecchie partite in zona”.