Tra gli elementi del Lecce 2024/25 che hanno dato nel complesso maggior apporto alla causa c’è sicuramente Tete Morente. Lo spagnolo ha infatti realizzato 3 reti (oltre ad un assist), più di quanto fatto da ognuna delle ali impiegate nell’intera precedente stagione. E questo nonostante un andamento fatto di alti e bassi.
Il classe 1996, giunto in estate per giocarsi con Banda il ruolo di ala sinistra a piede invertito, nonostante le difficoltà fisiche dello zambiano ha faticato non poco ad imporsi. Mai in palla con Gotti, solo con Giampaolo ha trovato continuità di utilizzo e rendimento. Sbloccandosi con il Monza, ripetendosi con la Lazio, mettendo la sua firma nel fondamentale successo di Empoli e garantendo prove pressoché sempre all’altezza.
Dopo una prima parte di inverno molto positiva, con percentuali altissime di precisione nel tocco palla ed anche al cross ed alla conclusione che facevano sopperire mancanze in termini di rapidità e dribbling, ora il nuovo calo. Morente si è smarrito, perdendo lo smalto dei mesi precedenti in zona offensiva e lasciando spesso troppo solo un Gallo che si è trovato anche per questo più in difficoltà. Complice il ritorno di Banda più che le prestazioni altrettanto ambigue di Karlsson, adesso l’ex Elche è ad un bivio: tornare ai suoi livelli o trovare con più continuità la panchina dall’inizio.