Il Tribunale di Salt Lake City, nello Utah, sta indagando sulla drammatica situazione finanziaria di A-Cap, il gruppo assicurativo che aveva sostituito 777 Partners nella gestione del Genoa. La squadra è stata salvata dall’atto di forza dell’ad Blazquez. Come descrive la Gazzetta dello Sport di oggi, si è decisa l’estromissione di A-Cap dal club deliberando unilateralmente un aumento di capitale senza la sottoscrizione dei soci. Così si è aperto all’ingresso di Dan Sucu, nuovo azionista di maggioranza del Grifone che ha investito 40 milioni immettendoli nella liquidità del club senza versare nulla ai precedenti azionisti. Questo procedimenti è detto tecnicamente di diluizione, in cui il socio originario si è visto ridurre la percentuale di capitale.
La manovra ha di fatto salvato il Genoa dal crollo finanziario. La società necessitava di denaro liquido e A-Cap non poteva immettere finanza fresca. Il motivo? A-Cap ha effettuato investimenti in 777 Partners, tra cui il Genoa, frutto dei premi pagati per le polizze assicurative insistendo per ottenere guadagni. Lo scopo era duplice: continuare a generare denaro tramite la vendita di polizze e investire quel denaro in investimenti ad alto rendimenti che avrebbero potuto arricchire A-Cap. Un gioco rischioso che ha fatto implodere il sistema. In questo marasma si è ritrovato il Genoa, che A-Cap voleva vendere in tempi brevi dopo le cessioni di Gudmundsson e Retegui per incassare altri soldi. Blazquez, capita l’antifona, ha così tolto il club da A-Cap.
La vicenda non termina qui. A-Cap ha fatto ricorso al Tribunale di Genova per bloccare l’aumento di capitale che ha portato all’ingresso di Sucu. La discussione inizierà quest’estate anche se il Genoa sa di aver agito secondo le regole.
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