Giampaolo: “Dovremo fare una partitona con personalità. Mancano 7 gare, non c’è nulla da gestire”

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico del Lecce Marco Giampaolo in vista del match con la Juventus

MOTIVAZIONE. “Questa partita è motivazionale e ci mancherebbe, ma non perché si affronta la Juve bensì perché ne abbiamo tutti i motivi. La motivazione di fondo deve esserci sempre, in particolare ora. La squadra ha lavorato bene, come sempre arriva al match avendo fatto le cose giuste per affrontare una gara che, al di là di forza e blasone di un avversario che ha cambiato pelle, rimane senza dubbio una partita tostissima. Ma non c’è niente di nuovo, perché lo era anche quella di domenica scorsa e quelle precedenti”.

N’DRI. “Senz’altro lui sarà della partita. Adesso se dall’inizio o se subentrerà lo devo ancora decidere. Ma come detto serve la qualità della presenza, non la quantità”.

MIGLIORAMENTI. “Il livello di attenzione da 1 a 10 deve essere 11. La capacità di saper stare dentro alla partita anche, e non vanno trascurati nemmeno i centimetri in campo. Bisogna fare una partita di grande spessore fisico, agonistico e tattico. L’aspetto tecnico è ultimo ma solo in quanto primo, in quanto l’essenza del calcio. Sarà una gara con un certo binario, ma quello che lascerà la Juventus dovremo prendercelo. Bisogna avere personalità per giocare queste partite, con la presunzione giusta e non con quella sbagliata. Bisogna scendere in campo con l’autostima necessaria per dire io ci sono. Non voglio una squadra remissiva, che fa la partitina, ma che faccia la partitona. Se lo dico a voi è perché l’ho detta a loro”.

DIFFIDATI. “Se risparmiare i diffidati me lo sono posto. Io però ragiono con il senno di prima mentre tutti gli altri sono pronti a giudicare con il senno di poi. Farò la cosa giusta”.

MORALE. “Non è difficile tenere su il morale in questo momento. Ho tanti difetti e qualche pregio, non so mentire o recitare copioni, quando penso le cose le dico alla squadra. Così credo di essere credibile nei confronti dei ragazzi. Se dico loro che hanno fatto una buonissima partita, con parametri come la preparazione o la modalità in cui hanno giocato, respirano fiducia. Poi l’errore tecnico esula da ciò. Sul piano tecnico possono sbagliare tutti. Quando toppiamo sono diretto, la squadra è come se fosse mia figlia. Io sono innamorato della mia squadra, mi faccio ammazzare per la mia squadra, quindi sono diretto e di confronti ce ne sono tanti, anche accesi. Non ci sono scorciatoie. A sette partite non ci sono scorciatoie, non c’è niente da gestire”.

JUVENTUS. “La partita l’abbiamo preparata, Tudor lo conosco e so come gioca. In due settimane è già riuscito a dare un’identità. Nella prima partita è stato un warm up, nella seconda ha fatto benissimo con la Roma. Poi c’è la partita da giocare, un mondo, e noi dobbiamo sfruttare qualsiasi cosa la Juve ci concederà”.

VENEZIA. “Prima giocavano in un altro modo, così il Venezia come gioco poteva somigliare un po’ alla Juve. Adesso però vedo più simile la Roma che abbiamo affrontato. Oggi la Juve ha virato verso uno stile di gioco che somiglia più all’Atalanta di Gasperini”.

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