LECCE:
Falcone 6 – Si fa trovare pronto per quanto può. Bravo in particolare su Vlahovic e Cambiaso, non poteva fare troppo di più invece sui gol. Con più aiuto dei suoi sarebbe anche potuta andare meglio, ma il Lecce passivo del primo tempo ha rovinato tutto
Baschirotto 6,5 – Il bel colpo di testa nel finale fa godere ai tifosi del Lecce 7 minuti di passione e voglia di agguantare il pareggio che, per carità, sono meglio di niente. Amare battute a parte, partecipa colpevolmente all’amara copertura da maglie larghe della difesa salentina versione prima frazione. E’ comunque tra i meno colpevoli sia sui gol che nelle altre occasioni bianconera
Gaspar 5,5 – Nella difesa a tre, come peraltro accaduto già con Venezia e Roma, perde la sua efficacia. Non è evidentemente l’impostazione tattica che più gradisce, perché oltre ad apparire confuso non fa sentire il fisico, regalando troppi metri agli avversari, Vlahovic in primis. Bene nella ripresa, con tanto di eurogol sfiorato allo scadere
Jean 5,5 – Fa simpatia ed anche un po’ di tenerezza, dispiace per un infortunio che la sua generosità non meritava proprio. La tentazione di dargli per questo una sufficienza lascia però spazio alla consapevolezza di una decina di minuti giocati goffamente male
Danilo Veiga 5,5 – Titolare per la prima volta in Serie A su un campo difficile e per di più con un nuovo totalmente nuovo per il 2025. Difficoltà dunque comprensibile, sebbene che poteva essere contenuta con maggiore cattiveria e convinzione
Coulibaly 5 – Una delle sue peggiori versioni di questa stagione. Sicuramente un modulo che lo priva di uno schermo davanti, togliendo densità al centrocampo giallorosso, non lo aiuto, ma si fa travolgere troppo facilmente dalle avanzate centrali juventine. La difesa a tre di Giampaolo è spesso abbandonata a sé stessa, il maliano non dà copertura ed è pasticcione con il pallone tra i piedi
Pierret 6 – Primo tempo che si alterna tra una trasparenza difensiva e dei tocchi semplici ma efficaci a contribuire alle poche buone azioni dei suoi. Dopo l’intervallo ha un’altra verve, quella che sarebbe servita dall’inizio. Nel finale palloni recuperati e qualche buona imbucata come quando lancia N’Dri fermato con un fallo che solo Zufferli non vede
Gallo 5,5 – La Juve attacca al centro o da sinistra, così il siciliano soffre molto meno che con il Venezia, per dirne una. Tra i migliori difensivamente, lanciandosi in avanti compie un disastro mangiandosi un gol fatto, salvato dall’essere un fuorigioco che non nasconde il suo essere in un momento di grande paura. Lasciato negli spogliatoi da un arrendevole Giampaolo
Pierotti 5 – Sono queste le gare in cui il paragone con Dorgu e quello che sta mancando al Lecce negli ultimi due mesi vengono fuori in modo prepotente. Lento, distante, incapace di riempire l’area nella posizione giusta, in affanno. Fa qualcosa di decente solo quando veste i suoi “soliti” panni di mediano avanzato ad ala intento a fare sportellate e lotte sporche
Krstovic 6,5 – Fa ridere davvero se si pensa che il montenegrino, che rispetto ai compagni fa chiaramente un altro sport, è stato bersaglio di critiche che avrebbero dovuto interessare praticamente tutto il resto della rosa meno che lui. Con una magia stava raddrizzando una partita che il Lecce si era messo da solo in salita, è l’unico ad impensierire davvero la difesa bianconera. Il fatto che sia stato sostituito all’intervallo rende idea dell’attuale dimensione della squadra, senza necessità di aggiungere altro
Morente 5,5 – Dopo mezz’ora tocca il suo primo pallone, confermando la difficoltà che ogni tanto di mostra ad entrare in partita. Un po’ timido e sparagnino per buona parte della gara, in piena coerenza con la prova collettiva. Poi cresce, sfiora il gol in mezza rovesciata e si disimpegna anche da quinto
Tiago Gabriel 6,5 – Il suo esordio è tra le note più positivo della serata. Dentro a freddo, con un modulo “nuovo” e la squadra sotto su un campo difficile, dimostra personalità e salva ben due gol. Impeccabile nella ripresa, lancia Veiga nell’azione che avrebbe potuto riaprire prima il match
Sala 6,5 – A sorpresa Giampaolo lo lancia nella mischia e lui risponde tutto sommato presente. Corsa e passaggi quasi sempre riusciti, un paio di bei traversoni e quella palla che Rebic avrebbe solo dovuto appoggiare in porta. Iniezione di fiducia
Rebic 4,5 – Nessun accanimento, ma non ci sono proprio le condizioni perché possa al momento rappresentare in modo adeguato la punta numero 2 di una squadra che si deve salvare. Leggero nei contrasti, avulso dal gioco, in completo ritardo in almeno due ottimi palloni messi in mezzo dai compagni. E si mangia anche un gol facile nel finale
N’Dri 6 – Con il suo ingresso il settore di centro-sinistra della difesa bianconera, che con Pierotti non aveva neppure sudato, inizia quantomeno a muoversi. Poco preciso ma comunque pungente, tanto da guadagnarsi un fallo che a parti invertite sarebbe stato fischiato 192 volte su 100 (e guai a leggerlo con i toni dell’alibi)
Helgason 6,5 – Regala alla manovra quella qualità che oggi al Lecce era totalmente mancata. I giallorossi iniziano a fraseggiare bene, lui fa quasi centro in rovesciata, si produce in tunnel e sventagliate e disegna per la testa vincente di Baschirotto
All. Giampaolo 5,5 – I buoni venti minuti finali del Lecce alzano il voto, comunque lontano dalla sufficienza. Rivedibile la scelta della difesa a 3, completamente lesiva se la marcatura deve essere così “a distanza” e passiva. In realtà ad essere troppo passivo è stato tutto il Lecce (Krstovic e Tiago Gabriel esclusi) della prima ora di gioco, atteggiamento assolutamente rivedibile per una squadra che ha l’obbligo di lottare e provare a salvarsi con ogni mezzo a sua disposizione
Qui le pagelle della Juventus.