Nel momento del bisogno, il capitano prova per prendere per mano i compagni. Federico Baschirotto fa due su due, due gol nelle due ultime giornate che per carità, non avranno il valore del platino, ma hanno comunque fruttato un punto ed un finale all’arrembaggio all’Allianz Stadium. E di questi tempi, visti i due mesi precedenti, non è bottino scontato.
Due colpi di testa belli e precisi, valsi altrettante marcature che in questo momento sono le uniche stagionali siglate da non attaccanti in casa salentina. Uno score che consente a Baschi di avvicinare sé stesso, quello del sorprendente esordio in Serie A in cui fece centro contro Atalanta, Milan e Cremonese. Nelle circostanze i punti totali raccolti grazie alle sue inzuccate furono ben sette.
Gol sicuramente utili, si diceva, ma adesso la squadra dal suo leader ha bisogno di altro. Delle chiusure difensive feroci e puntuali che quest’anno stanno mancando un po’ di più. E soprattutto di una fame ed una mentalità da trascinatore per suonare la carica in un gruppo che si starà sicuramente impegnando, ma apparendo molto meno “cattivo” delle dirette concorrenti. L’atteggiamento mostrato dal capitano in buona parte delle ultime due uscite dev’essere un segnale che i compagni, e lui stesso, non possono lasciare per strada.