Accadde oggi: 2-2 con colpo di testa di Castillo in casa Juventus (VIDEO)

Il 3 maggio 2009, il Lecce di De Canio, subentrato a Beretta, conquistò un punto a Torino grazie all’attaccante argentino

Così il commento su Eurosport: “l Lecce pareggia in pieno recupero dopo la doppietta di Nedved e dopo aver aperto le marcature con un gol irregolare. I problemi della Juventus, però, vanno oltre il gioco: difesa inesistente, infortuni a ripetizione e nervosismo in campo, negli spogliatoi e sugli spalti

Le polemiche che attorniano la Juventus non accennano a placarsi. La gara con il Lecce finisce 2-2, ma sono molti gli aspetti da valutare in questa gara. Primo: il gioco. A fronte di un Lecce accorto e ordinato, troviamo una Juventus con buone idee a centrocampo, ma assolutamente fumosa in area di rigore e pericolosa per se stessa in difesa per tutto il primo tempo.

Il gol del Lecce in apertura è proprio figlio di quest’ultimo aspetto: all’11’ Konan si brucia tutto il reparto arretrato e si trova davanti a Buffon completamente solo, scegliendo dove trafiggere il portiere. Buffon resta nervosissimo e si lamenta con i compagni, anche se a loro minima discolpa va detto che la rete è viziata dalla posizione irregolare, al momento del lancio, dell’attaccante giallorosso”.

Qualche cambio cambia l’assetto della squadra bianconera (si passa dal 4-3-1-2 al 4-4-2), che ritrova un po’ più di precisione, tanto da permettere a Nedved di segnare al 54′ con un gran tiro dalla distanza dopo un bel fraseggio tra Iaquinta e Amauri. Dopo il pareggio, la Juve ritrova anche il coraggio e riprova a farsi largo verso la porta avversaria. I bianconeri vengono premiati comunque per la loro costanza e al 67′ è di nuovo Nedved che anticipa tutti con la sua conclusione che Benussi non riesce a deviare in out. Il tallone d’Achille, però, resta sempre lo sblianciamento in avanti dei ragazzi di Ranieri. Il Lecce ne fa tesoro ed è bravissimo ad approfittarne nel momento più propizio: in pieno recupero (93′) il neoentrato Castillo scappa via ed è bravissimo a evitare il fuorigioco e incornare in rete per un 2-2 definitivo che vede ancora una volta incolpevole Buffon.

Secondo: il nervosismo. Dopo la prima rete, Buffon si lamenta platealmente con i compagni, poi va avanti a urlare per tutta la gara, facendo praticamente l’allenatore in campo. Poi rientra per primo dopo l’intervallo e va avanti a brontolare tra sé e sé per un minuto abbondante. Ma il portiere non è l’unico a essere teso: quando entra, Zebina viene accolto da una bordata di fischi e si rivolge al pubblico con gesti polemici.

Terzo: le contestazioni. Ranieri è ben lontano dall’essere al sicuro e l’Olimpico non fa nulla per farglielo rdimenticare. Cori contro i giocatori, l’allenatore, la dirigenza e poi cori inneggianti all’Avvocato Agnelli, alle vecchie glorie juventine e – purtroppo aggiungiamo – anche a Luciano Moggi.

Quarto: le condizioni della squadra. Emergenza a centrocampo, infortuni (Grygera è uscito zoppicando) e giocatori debilitati (Iaquinta e Legrottaglie al termine della gara erano distrutti dai crampi).

In tutto questo, lasciando da parte i problemi della Juventus, bisogna spendere delle parole di lode per il Lecce, perché non è semplice doversi salvare e affrontare una Juventus comunque terza in classifica. Onore alla squadra di De Canio che, nonostante abbia subito il ritmo imposto dagli avversari, è riuscita a sfruttare le occasioni più importanti per fare un punto preziosissimo e costringendo Buffon a dei veri miracoli in un paio di frangenti.

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