Antonio Conte parla dalla sala stampa del Via del Mare analizzando i tre punti importanti a tre passi verso lo scudetto: “Sicuramente è una vittoria importante, c’è poco da dire, ma non è la più importante. Temevo questa partita, giocavi su un campo difficile di una squadra che sta cercando di tenere la Serie A e in più con una tragedia alle spalle che comunque si avvertiva, l’abbiamo avvertita tutti e c’era un clima particolare. E’ successo qualcosa di brutto a un ragazzo che conoscevo personalmente come conoscevo personalmente il padre che ci ha lasciato qualche anno fa. Il Lecce ha giocato contro l’Atalanta dopo pochi giorni, cosa particolare, e veniva da un pareggio. Ciò dimostra i valori. Abbiamo giocato con piglio e determinazione, nel secondo tempo l’abbiamo amministrata per la volontà del Lecce di cercare il pareggio. Sono tre punti importanti che però non sono i più importanti”.
Il Napoli è a un passo dal traguardo. Conte continua: “Di insidie ce ne sono tante. Noi stiamo affrontando e stiamo facendo passare per normale ciò che normale non è. Neres ha giocato pochissimo, Buongiorno lo stesso, Jesus ha sostituito in maniera egregia e ha avuto un problema. L’emergenza la stiamo gestendo e abbiamo fatto giocare Olivera, avrebbe già dovuto giocare col Torino. C’è contentezza per un gruppo di ragazzi che seguono, nell’emergenza non abbiamo mai fiatato. Ora c’è il problema di Lobotka, mancano tre gare alla fine e dobbiamo raschiare il fondo del barile. Sono sereno perché posso contare a occhi chiusi su questi ragazzi. Scuffet mi ha dato risposte a Bologna, Mazzocchi anche. Tranquillo però fino a un certo punto. L’ambiente deve essere sul pezzo, unito nell’entusiasmo giusto ma coi piedi per terra. Una però vince e scrive la storia, gli altri la leggono. Se non dovessimo vincere tra due-tre anni tutti si dimenticheranno del nostro campionato. Se rimane iscritto negli almanacchi tutti ricorderanno”.
Conte ricorda il percorso: “Questa squadra, se non fosse tanto lavoro dietro, non avrebbe 77 punti. Ve lo posso mettere per iscritto. Dovevamo affrontare Inter, Atalanta, Bologna, Lazio, Roma, siamo partiti pareggiando 0-0 col Modena in casa e passando ai rigori. Questa è stata la prima partita e poi abbiamo perso 3-0 in casa del Verona. Se non ci dimentichiamo da dove siamo partiti capiamo il lavoro. Sarebbe bellissimo completare qualcosa di stupendo, ma l’esperienza mi dice che ho vinto scudetti ma anche persi all’ultima giornata. Se perdi brucia, ma per parecchio tempo. Così come se vinci te la porti dietro per sempre”.
E sull’impronta personale sul Napoli: “Io non posso dire quanto c’è di mio. L’esperienza mi ha insegnato tanto. Ho vinto ma ho perso tanto. Le sconfitte mi hanno segnato di più e mi hanno fatto diventare cattivo. Quando perdi il dolore brucia sulla pelle e lo porti per tanto tempo. Mancano tre giornate e non abbiamo fatto niente. Vorrei parlare di questo solo nell’eventualità accadesse qualcosa di straordinario. Sarei presuntuoso a dire qualcosa oggi. Parlo quando le cose sono mie”.
Antonio Conte commenta il rendimento del Lecce: “Il mio augurio è che si possa salvare, anche perché si è creato un bacino di tifosi che supporta con grande entusiasmo. Il Lecce si è trovato in questa situazione in una maniera un po’ così, pian piano si è inguaiato, ma anche oggi ho visto una squadra viva. Hanno affrontato il Napoli determinato a vincere ma le basi ci sono. Giampaolo è bravo, l’ambiente deve stare compatto e unito. Spero si possa festeggiare. Lecce deve stare in Serie A!”
Su SiamoIlNapoli.it le parole di Conte a Dazn