Cagni: “Salvezza all’ultima partita? Serve testa. E il tifo può fare la differenza”

Gigi Cagni, ex allenatore ed esperto di battaglie salvezza, ha parlato al Nuovo Quotidiano di Puglia della lotta per la salvezza.


«So cosa significa lottare per salvarsi – spiega – e conosco anche le difficoltà di chi arriva all’ultima partita con il futuro ancora in bilico. In quei momenti ti guardi intorno e vedi cose che non avresti mai immaginato. Pensiamo alla Sampdoria, una squadra dalla grande storia, che oggi rischia di precipitare in Serie C. È il segno di un calcio dove tutto può succedere, dove alla fine paghi se non fai quello che dovevi fare, quando potevi farlo».

Per Cagni, arrivare all’ultima giornata con la sola speranza e non con la certezza è già un campanello d’allarme:
«Significa che qualcosa l’hai lasciata per strada rispetto agli obiettivi. E in questi casi, le responsabilità sono sempre condivise. Quando arrivi al finale, non puoi più permetterti di sbagliare».

“In corsa per la salvezza sono ancora in tante”

Cagni analizza la situazione attuale della classifica:
«A livello aritmetico, sono ancora tante le squadre in corsa per la salvezza. A partire da quota 33, ci sono almeno sei squadre coinvolte, dopo la retrocessione ormai matematica del Monza».

E sui giudizi:
«È difficile valutare da fuori, bisognerebbe conoscere le situazioni interne. Ma in ogni caso, le responsabilità maggiori ricadono su direttore sportivo e allenatore: sono loro gli esperti».

“Serve forza mentale. E occhio al ‘calcino’”

Per uscire indenni da una volata salvezza, secondo Cagni serve soprattutto testa:
«Ora non bisogna pensare agli altri, non bisogna sprecare energie mentali. Nel tennis si parla di ‘braccino’, nel calcio c’è il rischio del ‘calcino’: quella paura che ti blocca. Bisogna evitarla. Serve lucidità, concentrazione, forza mentale. Devi dare il massimo negli ultimi due atti del campionato».

E un consiglio diretto anche al Torino, coinvolto nella bagarre:
«Personalmente, non guarderei cosa fanno gli altri. Penserei solo a me stesso, alla mia prestazione. Conta la forza mentale, conta l’equilibrio psicologico».

“I tifosi leccesi? Un esempio di passione”

Cagni chiude con un elogio al pubblico:
«Mi piace tantissimo il calore dei tifosi leccesi. Cantano sempre, spingono la squadra fino alla fine. Il tifoso vero non molla mai: ha la passione nell’anima, nel cuore. In momenti come questi, può fare davvero la differenza».

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