L’urlo di Ramadani dopo la staffilata all’incrocio sotto la Curva Nord resterà, indipendentemente dall’esito del campionato, un’istantanea memorabile. Il Lecce ha battuto il Torino facendo valere il peso delle motivazioni riuscendo a produrre occasioni da gol nonostante il peso dei palloni in zona offensiva. I granata hanno avuto delle situazioni interessanti prima della ripresa e, una volta sotto, non sono riusciti a superare l’attenta difesa giallorossa comandata da Gaspar, il cui recupero è stato fondamentale per la buona riuscita della gara.
Tanto equilibrio nei tiri con leggera pericolosità in più per il Lecce: 0.91 a 0.43 con 10-10 di tiri totali, 4-4 in porta, 4-4 fuori, 6-6 dall’area e 2-2 respinti. I padroni di casa non hanno sfruttato l’occasione da gol (la sortita di Coulibaly) beneficiando della gemma di Ramadani per vincere. Il Torino ha fatto più ricorso al cross (8 ok su 16 contro 3 su 19 del Lecce) e accumulato più passaggi. Il 58% totale di possesso palla pro Toro (con punte paradossalmente nei primi 15’ della ripresa a 73.1% su 26.9%) ha prodotto 353 a 241 passaggi con percentuale di riuscita leggermente superiore: 78% a 74%. I giallorossi però hanno trovato più tocchi nell’ultimo terzo (75 a 64) e in area (19-13). La presenza di Gaspar ha alzato la qualità dei tackle: 78% di riuscita con 7 su 9 andati a buon fine.
Casadei (3 tiri con Gineitis) è stato il tiratore più presente della gara davanti al duo Dembelé-Krstovic (2). Coulibaly ha dato continuità alla positiva prestazione di Verona con sostanza e presenza palla al piede: primo per palloni giocati nell’ultimo terzo, 13, davanti a Guilbert (10) e Pierret (8). Vlasic ha cercato di ispirare l’attacco torinista con 3 palloni chiave, mentre Masina, leader per recuperi, ha smistato più palloni di tutti. In casa Lecce, Pierotti ha prodotto 5 recuperi in 45’ (stessi di Morente, ma in campo per 96’). Il numero che, ovviamente, più conta è il gol di Ramadani, il primo in questa stagione, il primo proveniente dal roster dei centrocampisti.