Un pre-partita vissuto tra tensione e insonnia. L’ex allenatore del Lecce racconta le emozioni della notte prima di un celebre Lecce-Lazio: «Non ho chiuso occhio. Non riuscivo a stare in albergo, così sono uscito a camminare tra le vie barocche del centro. Nei pressi della chiesa di Santa Croce ho incontrato il mio secondo, anche lui sopraffatto dall’ansia. Abbiamo camminato fino all’alba e poi siamo tornati per la colazione con la squadra».
Di quella partita ricorda bene il valore dell’avversario: «La Lazio era una squadra stellare, ancora in corsa per lo scudetto. Ma già nel primo tempo le loro speranze svanirono, per nostra fortuna». La svolta arrivò con Vasari: «Corvino aveva previsto che sarebbe stato decisivo, e aveva ragione. I suoi due gol furono fondamentali».
Il finale fu epico: «Ci fu un’invasione di campo. I minuti di recupero si giocarono con mezzo stadio sulla pista d’atletica. L’arbitro fischiò la fine quando riuscì ad avvicinarsi agli spogliatoi. Fu bellissimo».
Sul Lecce attuale è chiaro: «Contro la Lazio servirà un miracolo. Falcone dovrà superarsi, e Krstovic dovrà essere trascinatore. La salvezza è alla portata, ma va conquistata con fatica».
Infine, un sogno: «Il Lecce merita di più. Spero cambi dimensione, ma intanto restare in Serie A è già un privilegio».