EMOZIONI. “Ho vissuto un’esperienza così nel mio primo anno qui, parando un rigore a Monza, che poi è valso la permanenza in categoria. In uno stadio in cui sono ‘cresciuto’, contro la squadra ‘rivale’, avevo molta tensione. Abbiamo ottenuto una storica salvezza, per la terza volta di fila e con me migliore in campo, non potevo desiderare di meglio, veramente”.
PENSIERO. “Dico una cosa, nessuno ci crederà… Ero con il team manager, io e lui sentivamo tantissimo questa partita e ci dicevamo che i pianeti erano allineati, che tutto fosse scritto. Ci sono stati dei segnali che mi portavano a pensare che ce l’avremmo fatta e così è stata, un segno del destino che abbiamo captato. Ancora non ci credo, però è avvenuto tutto ciò e ce la godiamo”.
DEDICHE. “Alla mia famiglia che ha sofferto con me quest’anno e a mia mamma che non c’è più, oltre che a Graziano, un amico prima che un fisioterapista che ci ha lasciato”.