Sticchi su bilancio, Corvino, Giampaolo, arbitri e strutture: la conferenza stampa integrale

Le dichiarazioni di fine stagione del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani

Buongiorno dalla sala stampa dello stadio Via del Mare

Tutto pronto per l’inizio della conferenza stampa del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani.

“Buongiorno a tutti, grazie per essere venuti così numerosi per tirare un bilancio alla stagione. Da un po’ di mesi avevo deciso di non parlare e concentrarmi a dedicare tutto me stesso a un cammino faticoso. Tutti ci siamo dedicati appieno a questo, a mesi così complicati. Ho preferito evitare commenti perché le mie parole non venissero fraintese, in certi momenti può succedere”.

“Non avendolo potuto fare prima, perché francamente non trovavo le parole e non me la sentivo, vorrei partire da Graziano Fiorita. Abbiamo raggiunto un’impresa storica per questo club e questa non può che essere dedicata a lui, che di questo cammino è stato parte integrante e ci ha aiutato anche da lassù, quando lo abbiamo perso fisicamente. E’ stato un evento che ha stravolto non solo la stagione, ma continua a stravolgere le nostre vite. Perdere un compagno di viaggio così giovane con una straordinaria moglie e quattro bellissimi figli durante un ritiro che la società aveva deciso di fare a mille chilometri e passa da casa sua ha implicazioni umane inimmaginabili. Un ritiro che avevamo deciso di fare dopo il ko di Como per dare un messaggio che non fosse comunque punitivo perché nessuno di noi era esente, non volevamo puntare il dito sulla squadra. Dedicare qualcosa alla memoria di Graziano? Sì, ci stiamo pensando”.

“E’ stato un ritiro in cui è scattata una molla. Ci siamo detti cose che non c’eravamo mai detti, si era creata qualcosa che mancava da un po’. Purtroppo quella mattina abbiamo dovuto poi affrontare una tragedia del genere. Siamo stati soli lì, lontani da casa, nessuno ci ha supportato. La scomparsa di Graziano ha dato un messaggio, unendo tutta Italia. L’ha data sull’importanza del lavoro che persone come lui hanno nel dietro le quinte delle squadre. E l’ha data sull’umanità che il calcio stava perdendo, un calcio in cui spesso si dà troppa importanza ad altro. Anche se per far emergere certi valori abbiamo dovuto sgomitare, poi tifosi, addetti ai lavori e, posso dire, anche le istituzioni dopo sono convenute sulla necessità e l’importanza di certi valori più umani. Siamo in contatto quotidiano con la famiglia di Graziano la quale non va lasciata sola. Lui era una figura importante, trasmetteva certi valori nel gruppo. Penso che nella partita con la Lazio abbiamo avuto una sorta di protezione, in termini di tirare fuori un coraggio che viene da Graziano. Nello spogliatoio prima di entrare in campo ho sentito dire ai calciatori cose che non ho mai sentito dire loro prima”.

“Era una partita in cui tutta Italia ci dava per retrocessi, visto che giocavamo sul campo di una squadra forte, in uno stadio colmo, contro una squadra come la Lazio che si giocava l’Europa. E’ stata una grande impresa”.

“E’ stata una stagione ricca di difficoltà, di quelle che è difficile vedere sommate in una stagione, ed averla superata con una salvezza tutti insieme è stato straordinaria. E’ iniziato con la notizia di Gonzalez, che aveva ricevuto la non idoneità temporanea. Abbiamo avuto in questi giorni la conferma che nulla è cambiato dopo la visita di richiamo, e purtroppo possiamo dire che non avrà l’idoneità in modo definitivo. Devo fare i complimenti al nostro staff medico ed al cardiologo Tondo perché hanno scoperto una patologia che è davvero un caso di studio, salvando la vita al ragazzo. Faccio i complimenti a Joan perché ha reagito con grande serenità, sta portando brillantemente avanti studi economici e diventerà un grande manager. Con quella testa sarebbe diventato anche un grande calciatore”.

“C’è stato poi il cambio di guida tecnica, resasi necessaria perché con mister Gotti si era sbagliato l’impostazione della stagione. E’ arrivato così mister Giampaolo, grande protagonista dell’impresa. Veniva da un periodo frutto di come il mondo del calcio spesso dimentichi troppo in fretta. E invece ha fatto un gran lavoro, lui ed il suo staff, con delle difficoltà vedi le sconfitte di fila. La squadra ha avuto una flessione, ma tutti i ko sono stati di misura e decisi da episodi. Tranne con il Como, la squadra non ha mai misurato. Di Giampaolo oltre all’allenatore ho scoperto l’uomo, vista la stagione dai temi delicati. Non ho mai sentito lui dire una cosa sulla rosa che non era neppure stata costruita per lui, ne ho apprezzate sensibilità e valori. Sono felice che questa salvezza sia anche un riconoscimento che il mondo del calcio gli deve. Non mi sembrava giusto la sua carriera non avesse un capitolo del genere. Già vi anticipo che se starà o meno non è tema ancora affrontato. Dobbiamo ragionare sul fatto che non va sprecata questa pagina, quando decidere insieme dobbiamo sapere che dobbiamo partire da un’impresa così bella”.

“C’è stato poi l’episodio della cena di Natale. Mai mi sarei aspettato, dopo una cena con mogli e figli chiusa alle 22.30, di trovarmi in questura. Anche questo è stato un episodio particolare di questa stagione”.

“Il mercato di gennaio ha generato tante critiche, ma la percezione esterna è stata diversa da quelle che erano le cose interne. C’è stata la cessione di Dorgu, la quale dà lustro al progetto del Lecce ed al nostro lavoro. Venduto a 35 milioni di euro da pagare in cinque anni. Lì il club fa una scelta, io devo delle scuse ai tifosi perché in buona fede avevamo detto che il giocatore non sarebbe stato ceduto. Devo delle scuse perché è la prima volta che affermo una cosa che non si verifica, e per questo mi scuso. Eravamo convinti che qualsiasi trattativa sarebbe potuta essere rinviata a giugno, poi si è verificata un’ipotesi che non immaginavamo. Arriva lo United e ti dice adesso o mai più, Dorgu voleva assolutamente andare e così abbiamo dovuto chiudere a gennaio. Non sono d’accordo che il mercato di gennaio sia stato un mercato in cui abbiamo fatto capire di non tenerci alla salvezza. Ne parlerà Corvino, ma posso dire che per me non abbiamo fatto male, sono arrivati 5 elementi e non avevamo ricevuto neppure un euro per Dorgu, per cui i primi soldi sono arrivati il 30 aprile. Abbiamo investito con operazioni logiche adeguate al momento, poi può essere piaciuto oppure no ma di certo non è che non ci tenevamo. Vendiamo con pagamenti pluriennali ma acquistiamo, per avere dei vantaggi, con pagamenti immediati”.

“Ci sono state incomprensioni, a volte con alcuni di voi che hanno narrato una stagione di difficoltà, a volte con una parte della tifoseria che non ha apprezzato il lavoro di Corvino. Lui e Trinchera in cinque anni hanno centrato una promozione in A, tre salvezze, una crescita clamorosa sotto tutti i punti di vista e con un bilancio stratosferico. Anche doverne parlare è oggettivamente difficile. Forse c’è stato un errore di comunicazione da parte nostre ad inizio stagione. Aboliremo la parola dell’asticella, se uno la usa sta dicendo Europa League. Usarla è stato un errore, anche se lo abbiamo fatto in modo proprio. Dovevamo migliorare la rosa rispetto all’anno prima perché la salvezza sarebbe stata più difficile, era quello il nostro concetto, ma c’è stata difficoltà a comunicare questo punto. Per me, parlano i risultati, l’area tecnica ha lavorato bene. Quando parlo mi piacciono toni sobri e di condivisione, siamo un unico grande popolo. Se il dibattito intorno al Lecce è diventato così divisivo qualcosa l’abbiamo sbagliata pure noi. Si può avere divergenze su quanto sia bravo o meno un giocatore, ma l’importante è essere chiari sui punti cardine. Da parte della società dobbiamo essere più sobri, spero che anche dall’altra parte questa cosa venga fatta propria”.

“Ieri ho pubblicato la cartina della prossima Serie A che spiega quanto sia difficile fare calcio al sud. Il sud non attira capitali, stiamo vivendo un vero e proprio miracolo sportivo con organizzazione capillare, attenta e di certo migliorabile. Contate le squadre che l’anno prossimo lotteranno per non retrocedere, sono sempre di meno. Ogni anno il Lecce ha il 50% di possibilità per non retrocedere. Ci sono dati che ti dicono quanto ci siano sempre difficoltà. E noi ci siamo salvati nonostante tantissime ingiustizie. Gli episodi arbitrali che abbiamo avuto a sfavore rappresentano un unicuum. Ed in video abbiamo raccolto una sintesi della sintesi. Il Lecce non è così più forte di tutti questi episodi, che sono stati tanti. A volte la sconfitta prende il sopravvento sull’ingiustizia che ha subito il club, che andrebbe difeso. Io ho fatto di tutto per difendere il club nelle opportune sedi. In Lazio-Lecce abbiamo subito un’espulsione inaccettabile. Un secondo giallo che non si può mai dare in una gara del genere, oltre al mancato rigore del possibile raddoppio per fallo di mano di Tavares. In occasione dell’ultima partita il Lecce è stato incomprensibilmente e pesantemente multato. Siamo stati trattati male dal direttore di gare che era nervoso e maleducato e si è sfogato scrivendo un referto completamente falso. Chiedo che questo signore non venga più mandato ad arbitrare il Lecce. Un’ora dopo, durante l’emozionante festa, sono andato a salutarlo, e sono stato trattato con maleducazione da un signore che ha voluto infierire con un inaccettabile referto arbitrale. Era inspiegabilmente nervoso”.

“Quest’anno il Lecce è stato straordinario negli scontri diretti, togliendo quattro punti a tutte e tre al Cagliari. Non esiste che una squadra sia retrocessa vincendo quasi tutti gli scontri diretti, ma con le grandi abbiamo fatto pochi punti. Premetto che queste sono cose che dico ora che ci siamo salvati, fossimo retrocessi non lo avrei detto. Noi non abbiamo mai giocato con una grande reduce dalle coppe europee, e questa cosa si può calcolare con il calendario. E’ un favore che può essere previsto e deve essere distribuito equamente. Noi solo con la Juventus in casa abbiamo avuto quest’opportunità e pareggiando. Ad altre è capitato 8, 7 o 6 volte. Per l’anno prossimo, sperando di non avere queste difficoltà, ricordiamoci che è difficile e di prendere tutti insieme questa rincorsa. 4mila persone in Lazio-Lecce, mentre tutti ci davano per retrocessi, ci hanno fatto vincere. Noi abbiamo bisogno di queste. Devo ringraziare il Lecce Club Parlamento per la riapertura di quella trasferta”.

“Nella prossima stagione noi vogliamo migliorare sotto tutti i punti di vista, tecnico, strutturale, tutti. Però bisogna avere la piena consapevolezza delle difficoltà che ci saranno, dell’impresa che ci aspetta, di quel 50% di rischio di retrocedere. Noi siamo motivatissimi, ma chi pensa che cercare di fare meglio voglia dire puntare all’Europa League non si abboni e non venga allo stadio”.

“Chiederemo, per i lavori allo stadio, di fare la prima fuori. Poi a marzo ci saranno interventi molto invasivi per la copertura, e cercheremo di non dover andare a giocare fuori chiedendo alla Lega di giocare due gare fuori il tutto unito alla sosta. Il sogno di avere lo stadio pronto in un anno. Poi, dopo il prossimo ritiro, la squadra andrà già nel nuovo centro sportivo. Quando rientreranno troveranno già una parte della struttura pronta con un primo campo, poi da ottobre avrà anche il secondo. Dal primo luglio poi, dopo anni di ottima collaborazione con Salentinamente, il rapporto si è concluso e apriremo uno store tutto nostro che diventerà una vera e propria casa del Lecce. Questo sarà un negozio Unione Sportiva Lecce”.

“Non ci sono nuovi soci ed evoluzioni dal punto di vista societario e dell’area tecnica. Ma siamo affiatatissimi, pronti a crescere e a metterci in discussione”.

“Sicuramente l’intuizione di aver avanzato Coulibaly è stata importante, perché nel finale il maliano è stato straripante. Anche Ramadani alla fine, che è stato tra quei giocatori che magari quest’anno si sono imposti meno. Giampaolo ha avuto bisogno di tempo per comprendere gli equilibri di questa squadra, cosa che è normale quando arrivi in corsa”.

“In estate si era creato il convincimento che il Lecce potesse arrivare a una facile salvezza. Spesso si fanno considerazioni senza tenere ben presenti le dinamiche della Serie A. Pensate al Como, se non siamo da decimo posto è perché chi ci arriva ha speso 100 milioni. Per poter esprime un giudizio tecnico su questa squadra non si possono valutare solo le ultime partite ma neppure solo quelle prima. Questa squadra è stata decifrata tardi perché gli equilibri sono stati trovati tardi. E’ stato commesso un errore con la valutazione tecnica estiva, questo ti compromette tutti. Io stesso, però, oggi non mi avventurerei in una valutazione definitiva su questi ragazzi, pur vedendoli sempre. Con l’Empoli nel primo tempo c’era un centrocampo Rafia, Ramadani, Oudin, beh credo che queste cose abbiano anche influito sull’aver visto più tardi certi valori”.

“Sono il primo a chiedermi come mai soltanto dopo la scomparsa di Graziano ci sia stato uno scatto all’interno del gruppo giallorosso. Poi però il gruppo ha risposto ed è un gruppo che ha sempre avuto dei valori, pur nelle difficoltà”.

“Non ci sottraiamo al fatto che il buon lavoro crea aspettative nel tifoso, noi faremo di tutto per migliorare sempre, per fare sempre meglio e cercare di ottenere ottimi risultati. Sappiamo che ci saranno degli introiti e garantiamo che tutti i guadagni verranno reinvestiti per far crescere il club”.

“Io ci ho sempre creduto e non ho mai mollato. Certo dopo il Como è stata dura. Solo con Como e Fiorentina non ho riconosciuto la squadra. Però il fatto di esserci sempre stati mi dava forza“.

“Se devo sostituire Krstovic è un mondo altrimenti è un altro. E’ un momento storico in cui se ci sono operazioni da Lecce da fare vengono fatte, se sono funzionali il club non ha ragione di dire di no. E’ un direttore che ragiona sapendo bene come è strutturato il club, non si sogna cose impossibile ma se ci chiede sacrifici questo club è pronto a farlo”.

“Sicuramente sulle modalità di confronto sarebbe bello venirsi incontro. Sulla prolificità offensiva ho un direttore che va a fondo sull’analisi dei dati. Le sue analisi sono sempre molto interessanti e mai banali. Per me il Lecce di quest’anno è una delle squadre più prolifiche come solo reparto offensive. Dobbiamo interrogarci sul fatto che magari sono arrivati tardi i gol di difensori e centrocampisti. Il mio punto di vista è, come detto prima, che questa squadra è stata decifrata tardi, ma è la mia idea”.

“Il primo interlocutore con il quale ci si confronterà sarà Marco Giampaolo. Valuterà il direttore Corvino, saranno lui e Giampaolo a capire se ognuno farà al caso dell’altro. Mi auguro che lo facciano in giornale serene, senza rischio di incendi o temporali. Si continuerà insieme se ci sarà la massima convinzione delle parti”.

“Teniamo molto alla nostra squadra femminile, come dimostrato anche dal fatto che indossano le stesse identiche divise degli uomini. Per me è inconcepibile che a certi livelli avvenga il contrario. Per il resto non sono previste novità a strettissimo giro”.

“Ci sono tante cose che si possono migliorare e sicuramente fare dei corsi obbligatori per imparare l’italiano da parte dei tanti giocatori stranieri. Nella Serie A attuale è un tema importante. Noi ne abbiamo spesso fatti, ma non obbligatori ed i calciatori sparivano”.

“Il ritiro estivo è un grande momento anche perché il club fa un grande investimento. Pensare che lo si faccia per un gruppo che per metà sarà smantellato non è positivo. L’anno scorso abbiamo fatto un ritiro di gran livello ma non lo abbiamo pienamente sfruttato. Quella è un’occasione da non perdere, vogliamo fare in modo di mandare in ritiro una squadra quanto più simile possibile a quella che affronterà il campionato”.

“Sulle multe abbiamo una bella posizione in classifica ed è un peccato perché sono risorse che togliamo al club, dandole alle istituzioni che sono contestate. Ognuno sceglie il modo più idoneo per contestare, in ogni caso anche la tifoseria ha subito una decisione pesante, come è accaduto anche al Foggia. Samuele in particolare ha trascorso gli ultimi mesi di vita a Lecce, abbiamo conosciuto i genitori. Avrebbero meritato un minuto di attenzione, così come lo meritava la nostra tifoseria. Se il modo di protestare è giusto o ingiusto è una loro valutazione. Io ho condiviso l’ingiustizia di non averlo onorato”.

“Un museo del Lecce? E’ tema che ci ha interessato e ci interessa. Magari rientrerà nei nuovi lavori dello stadio”.

“Il referto di Fabbri? Posso parlare della parte che mi riguarda, io ero andato anche in un momento di festa ed educazione. Rebic e Mencucci hanno sbagliato nei suoi confronti, anche se gli hanno poi chiesto scusa. Sono andato tranquillamente a parlargli, lui mi ha cacciato dallo spogliatoio con numerosi “Ehi Sticchi”, io gli ho detto che in Serie A non ci si rivolge così, ed infatti non mi era mai capitato. Credo abbia anche restituito le maglie che gli avevamo regalato. Per onore di cronaca dico che andandomene gli ho chiesto se ci fosse stata qualcosa che non gli era piaciuto, e lui l’ha presa come un’allusione al risultato”.

“Dopo Dorgu mi verrebbe da dire che sono tutti cedibili. In realtà posso dire che, qualora non si verificassero situazioni che implicano il contrario, io i giocatori migliori vorrei tenerli. Se però c’è un mercato straordinario su un elemento e il ragazzo vuole andare, in quel caso è giusto aprire alla cessione“.

Si è conclusa la conferenza stampa del presidente Saverio Sticchi Damiani.

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