Pantaleo Corvino ha simbolicamente ‘donato’ un pezzo di storia del Lecce nel corso della conferenza stampa del 7 giugno 2025. Dopo le parole sull’immortalità sportiva pronunciate da Giampaolo dopo la storica salvezza di Lazio-Lecce 0-1, il dirigente ha voluto rimarcare la sua importanza per quanto fatto nella stanza dei bottoni del club insieme a un’indimenticata guida, firmataria delle prime 2 storiche salvezze giallorosse: “Ho pensato al mio maestro, Mimmo Cataldo. Qui dentro va vista la storia del Lecce, c’è poca storia in questo stadio. Manca lui, lo ascoltavo in religioso silenzio. E’ stato 22 anni con il Lecce, ha disputato 5 campionati di A con 2 salvezze, è stata la prima A del Lecce. Chi è venuto a trovarmi in sede forse non si è accorto, ho una scrivania e un pilastro. Lì c’è un quadro in cui sono raffigurato con Mimmo Cataldo insieme a Firenze, quando ero lì veniva spesso a trovarmi”.
Corvino continua: “L’ho tenuto a casa e poi l’ho portato in sede. Oggi, facendomi dire da lui ‘sulu te la seni e sulu te la canti’, l’ho portato qui. E’ come se parlassi con lui quando parlo dei miei numeri. Voglio che sia dentro lo stadio per quando non ci sarò più, perché voglio la presenza nella storia del Lecce”
E infine, un altro appunto sul peso dei direttori sportivi negli importanti successi: “La storia non si altera, se si racconta la storia e ci devono essere i giocatori ci devono essere anche i direttori che fanno la storia del Lecce. Divento orgoglioso si questo pensando a quanto fatto con Mimmo Cataldo”.