La partita di venerdì sarà particolare per l’allenatore del Lecce, autore in panchina della prima, indimenticabile, promozione in A dei sanniti.
Il secondo incrocio con il passato di questa stagione è di ben altra pasta rispetto al primo. Dopo la trasferta di Cremona, dove Marco Baroni non ha lasciato un gran ricordo, si passa all’appuntamento di Benevento. Lì il nome del trainer toscano è legato indissolubilmente alla stagione 2016/2017, quando i giallorossi campani conquistarono la Serie A al primo campionato disputato in B. Fu un’impresa storica: nessuno ha ancora centrato la massima serie al debutto in cadetteria. Anche se al fischio d’inizio i ricordi saranno messi da parte, lo stadio Vigorito, indubbiamente, tributerà un riconoscimento a Baroni.
L’ex difensore firmò con il Benevento nell’estate del 2016, dopo l’ottimo campionato svolto a Novara: in Piemonte, Baroni centrò i playoff arrendendosi solo in semifinale al Pescara. Il profilo ambizioso del tecnico sedusse il presidente Vigorito. Baroni ebbe a disposizione una squadra dalla doppia anima: la colonna portante proveniente dalla Serie C (Lucioni, capitano, Pezzi, Padella, Walter Lopez, Del Pinto, Brignola, Melara) e un gruppo d’innesti che alzarono l’asticella degli obiettivi (gli ex Lecce Falco e Venuti, Camporese, Puscas e Chibsah) anche nel successivo mercato invernale (Viola ed Eramo).
Sin dall’esordio vincente contro la SPAL (2-0) poi capolista alla fine, Baroni trovò la quadra del suo Benevento con il 4-2-3-1. Sin dall’avvio, si ebbe la sensazione che i campani avrebbero lottato per tutt’altra piazza rispetto alla zona retrocessione. 44 punti in casa e 20 in trasferta ci consegnano l’importanza del fortino casalingo, necessario anche per superare indenni il negativissimo fine inverno. Tra il 24 febbraio e il 25 marzo, il Benevento raccolse solo 2 punti in 6 gare. Quando i più s’immaginavano il tracollo, Baroni ritrovò la bussola e lo scatto nel finale (3 vittorie in 4 partite tra cui i 2-1 contro il Frosinone, terzo, e nel derby con l’Avellino) valse il 5° posto, in coabitazione con il Perugia.
Nei playoff, l’impresa poi prese forma. Dopo aver battuto lo Spezia nel preliminare (2-1), Baroni si trovò di fronte ancora il Perugia, superato grazie all’1-0 casalingo prima del pareggio del Curi. Una vittoria di misura, infine, fu il capitolo più dolce del libro che a Benevento tutti conserveranno. Contro il Carpi di Fabrizio Castori, dopo lo 0-0 dell’andata, Puscas fece esplodere lo stadio al 32′. La rete del romeno, uomo-playoff con tre reti negli spareggi, aprì le porte della Serie A per la prima volta al Benevento.
L’epilogo dell’avventura di Baroni nella massima serie, però, non fu trionfale. Zero punti in nove partite compromisero, irrimediabilmente, il primo campionato in A dei sanniti. Baroni fu esonerato dopo lo 0-3 con cui la Fiorentina passeggiò in casa Benevento.