La coppia Lecce-Cremonese tiene la vetta a quota 53 punti. Una media da promozione ma che solo quest’anno, in epoca recente, non vale la tranquillità.
Se il Lecce di Marco Baroni, la cui media punti parla per sé, non è riuscito a fare il vuoto alle sue spalle la colpa non è certo la sua. Ci sono anche gli avversari, e non è semplice retorica. Per capire la bontà del cammino giallorosso e la difficoltà, in termini di livellamento, della B attuale basta guardare ai numeri e confrontarli con quelli delle otto precedenti stagioni cadette.
Oggi la classifica vede Lecce e Cremonese, le due squadre in zona promozione diretta, entrambe a quota 53. Le inseguitrici sono vicinissime: Pisa a 52, Brescia a 51 e via via, non troppo distanti, tutte le altre. Un mucchio selvaggio che in Serie B non si registrava da un decennio. Nei precedenti otto campionati, infatti, giallorossi e grigiorossi sarebbero stati sempre più o meno in fuga rispetto alle squadre appostate in zona playoff.
Nel 2013/14 il Latina, terzo dopo 28 giornate, era fermo a quota 45: ben 8 punti sotto l’eventuale tandem. Appena una lunghezza in più per il Vicenza l’anno dopo, mentre sia nel 2016 (Pescara) che nel 2017 (Verona) il gradino del podio era occupato da una squadra ferma a quota 49. Nessuno farà meglio fino a quest’anno, visto che nel 2017/18 il Palermo si fermerà a 47, nel 2018/19 il Verona arriverà a 46, poi ancora il Frosinone a 47 nel 2019/20 come la Salernitana nella passata stagione. Un Lecce così sarebbe sempre stato in fuga, quindi, ma questo è invece l’anno in cui saper soffrire, senza mai mollare un centimetro se si vuole arrivare in fondo.
Ma tutti sapiti
Con un altro allenatore in panchina saremmo stati primo con almeno 10 punti di vantaggio
Non credo,di squadre forti c’è ne tante, è una gara dura
O forse saremmo stati dietro con 10 punti in meno.
Sei uno della nord di Bari, vero?
Perché in serie b quest’anno le squadre di bassa classifica sono troppo scarse e danno punti a tutte