Il Campione del Mondo in carica parla alla stampa per la prima volta da calciatore del Lecce.

EMOZIONI PER IL RITORNO IN CAMPO. “Sono stato contento, fiero di aver fatto questa prima gara dopo mesi che lavoravo da solo fino alla partita con la Roma che purtroppo abbiamo perso. Impressioni sul Lecce? La squadra è molto giovane, la più giovane del campionato. Siamo una squadra equilibrata e solida, lavoriamo tanto. All’inizio quando sono arrivato non conoscevo i compagni, ma una volta allenatomi ho capito tanto. C’è tanto talento e molto margine di miglioramento per crescere”.

SERIE A. “Il campionato italiano è totalmente differente da Ligue 1 e Liga. E’ molto fisico, tanto tattico. Mi dà la possibilità di scoprire un altro calcio rispetto a quello che facevo. Il livello di gioco è alto. Una squadra come il Lecce ha la capacità fisica e tecnica per vincere alcune partite e fare un percorso idoneo in questo campionato”.

MONDIALE. “La chiamata di Deschamps? Ho molti obiettivi ma adesso penso a riprendere di giocare, sentirmi importante e fare il mio gioco. Devo aiutare il Lecce. Ho fatto tanto con la Nazionale francese ma ora è importante la mia partecipazione nel quotidiano del Lecce”.

L’ACCOGLIENZA IN AEROPORTO. “E’ stato emozionante. Mi piace condividere con i tifosi. Non c’è calcio senza i tifosi. L’obiettivo è essere utile alla squadra, il più possibile, ritrovare la mia forma di 3 anni fa. Ho bisogno di lavorare e il mio rientro in ritardo è dovuto a questo. Dovevo raggiungere una certa forma fisica per dare il giusto contributo alla squadra”.

BASCHIROTTO. “Abbiamo parlato molto durante la partita. E’ uno dei migliori della squadra. Può fare progressi, l’intesa tra noi può migliorare ma la scelta di chi gioca è del mister”.

LA TRATTATIVA. “Dopo il Barcellona avevo bisogno di essere tranquillo. Lecce è bella per vivere e per giocare. Ho parlato con la direzione della squadra e ho evidenziato questo mio bisogno. La squadra ha sposato con me un percorso per riportarmi al livello che avevo al Barcellona. Questo mi ha spinto a Lecce. Il Rennes? Ci sono stati altri contatti ma non mi pento di aver preferito il Lecce”.

I COMPAGNI. “Chi mi ha impressionato di più? Tutta la squadra mi ha sorpreso per mentalità e determinazione. C’è margine di crescita. Tanti di loro non li conoscevo. Gonzalez è giovanissimo, ha personalità, mi piace il suo modo di giocare. Non solo lui però. La squadra generalmente ha tanto margine di miglioramento e lo si vede dagli allenamenti, ognuno può crescere. Chi mi ha affascinato di più è però Gonzalez”.

FIORENTINA. “Prepariamo la gara come tutti gli altri match. Cercheremo di metterli in difficoltà. Attaccano molto, sono aggressivi. Noi faremo la nostra parte e cerchiamo di contenere in difesa per poi creare più opportunità possibili. Questa è una partita da vincere”.

CAMPIONE DEL MONDO A LECCE. “Come faccio a venire a Lecce per lavorare e rinascere con umiltà dopo i miei successi? E’ la mentalità del lavoro. Io sono nato così, con la mentalità di andare avanti in ogni situazione che affronto nella vita. Al Barcellona ho giocato con grandi giocatori ma ho avuto dei problemi fisici che mi hanno costretto a ripartire da zero. Ho sposato una sfida insieme al Lecce cercando la salvezza in Serie A. Non sarà facile arrivare a un certo livello e ritornarci partendo dal basso. Lo faccio perché ho un percorso da costruire, e questo percorso lo voglio scrivere con il Lecce. Spero sarà una bella storia, per me e per il Lecce”.

ARBITRI. “L’ammonizione in Roma-Lecce? Giocare a Roma non è facile. E’ difficile per noi giocatori parlare dell’arbitraggio. Non ha fischiato a nostro favore e le sue decisioni non ci hanno aiutato. Noi dobbiamo concentrarci sul gioco e fare un lavoro per giocare e vincere ogni partite. Serve concentrarsi sulle partite e non sugli arbitri. Da giocatori non possiamo giudicare le decisioni dei direttori di gara”.

MATURITA’ E INGENUITA’. “Come si può liberarsi da maturità e ingenuità? Abbiamo personalità anche se siamo giovani. Penso che bisogna giocare con più personalità e prendendosi dei rischi. A volte giochiamo molto in fretta. Con lo staff stiamo lavorando per creare più maturità e tranquillità. Io non sono Dio, non so tutto. Posso condividere la mia grande esperienza con loro, mi ascoltano e condividiamo ogni allenamento. Ciò dà l’opportunità di crescere ogni giorno e alzare il livello”.

DIFFICOLTA’ NEL NUOVO CONTESTO. “Conosco il modulo e ho giocato più volte. Lo schema non è però la cosa più importante nel calcio. Serve sapere dove posizionarsi, come intervenire, come attaccare e come difendere. La squadra si sta trovando. Con il mister dopo ogni allenamento parliamo molto su come stiamo giocando e su cosa fare. Lo ascolto molto e anche lui mi ascolta per l’esperienza che ho e i consigli che posso dare dopo la mia carriera”.

PRIMA VOLTA AL VIA DEL MARE. “Sono impaziente. E’ importante per la squadra. La tifoseria e l’ambiente caricano i calciatori e la squadra, è un momento che aspetto. Spero che la gente ci faccia sentire il supporto durante la partita, spingendoci oltre le nostre capacità per tutte le partite”.