Fischi e contestazioni hanno accompagnato la fine di Lecce-Venezia 1-1. L’ambiente negativo è frutto più del pregresso di cinque sconfitte consecutive e di preoccupazioni nel veder complicarsi un obiettivo alla portata. Questo perché, sul campo, il Lecce ha fatto il massimo con la qualità a disposizione. Gli ospiti hanno beneficiato di un avvio morbido da parte dei giallorossi trovando il vantaggio sulla deviazione di Gallo su punizione di Zerbin a seguito di un primo tempo con tante iniziative poco pericolose. Il pari di Baschirotto ha ridato vigore a un’ambiente spaventato e la parata di Radu e il palo interno colto da N’Dri hanno sbarrato la strada a una vittoria ai punti forse meritata.
La definizione appena fatta è frutto anche delle statistiche. Il Lecce ha tirato 23 volte contro le 13 del Venezia anche se la pericolosità si è fermata a 1.06 di xG contro 0.63 con 31 tocchi in area a 19 (Krstovic 10 e Gytkjaer-Morente 5). Davvero poco vista la quantità delle conclusioni, scorporabili anche in 4 tiri in porta (a 3), 9 tiri da area (a 6) e 14 tiri fuori (a 8). La manovra del Lecce ha dato vita a 19 passaggi chiave (a 11) e 1 assist (Berisha per l’inzuccata di Baschirotto in uno dei 6 corner). Superiore ricorso al cross per i locali: 10 ok su 29 a 3/10. Di Francesco ha preparato la partita sull’intensità fisica e, dopo il pari, ha provato a cambiare interpreti offensivi per il colpaccio. Poca precisione in casa lagunare. Il Venezia è stato inferiore per precisione passaggi (69% a 71%), numero passaggi in avanti (95 a 137) e soprattutto passaggi riusciti nell’ultimo terzo (50% a 77%).
Krstovic lascia il campo con un altro bottino massiccio di tiri: 8. Morente, secondo per tiri a 4, statisticamente ha fornito una buona prova. Lo spagnolo è stato primo per dribbling (ben 6), primo insieme a Busio per passaggi chiave (4, davanti a Helgason-Gallo a 3), primo per passaggi riusciti nell’ultimo terzo (15) e primo del Lecce davanti a Gallo (55) per palloni giocati (60, dietro a Candé a 62 e Kike Perez a 61). Statisticamente, l’unica grande occasione da gol è stata la chiusura di Falcone (3 parate e 22 palle lunghe) su Fila dopo l’alleggerimento errato di Danilo Veiga.