In attesa dell’inizio della conferenza, previsto per le 18
Ore 18:16 inizia la conferenza stampa e prende la parole Pantaleo Corvino: «Oggi presentiamo un grande professionista, che vogliamo aiutare a dare il massimo possibile per esprimere tutte le sue qualità. Vogliamo metterlo nelle condizioni di essere aiutato e chiediamo di essere seguiti. Tra noi fin dal primo momento c’è molta sintonia per poter arrivare oltre la storia. La storia l’abbiamo fatta con la salvezza dello scorso anno. Vogliamo far continuare questa favola che stiamo vivendo perché con l’onesta che sempre ci contraddistingue e non per mancanza di ambizione, però portare tutti ad un sano realismo e ad una realtà è uno sforzo che facciamo per essere sempre coerenti e realistici. Quest’anno sarà ancora più difficile. Da quando siamo qui, partiamo sempre per ultimi, distanti da quelli che lottano con noi parlo stesso traguardo. Partiremo con maggiori difficoltà in questa stagione. Perché l’idea di dire che vogliamo una salvezza meno complicata sarebbe una sciocchezza. Noi siamo Davide contro Golia e non ci spaventa, sono cinque anni che vinciamo sempre, con la prima squadra e con la primavera».
DI FRANCESCO: «Sono fiero di essere tornato qui, con il mio nuovo staff, mi manca però qualcosa, il mio pensiero va a Graziano Fiorita un vero amico e ci mancherà, ma con lo staff, con la società, con i tifosi e con lui che ci guiderà dall’alto. Ci tengo a ringraziare ex vice che ha scelto di intraprendere un nuovo percorso».
DIFFERENZE CON IL PASSATO. «Quando arrivai si viveva un’atmosfera strana, con tanti giocatori in prestito, oggi è tutto diverso. Ci sono stati degli alti e bassi in quell’esperienza. Oggi ho scelto questa strada perché sono convinto che sia il posto giusto e il momento giusto per raggiungere l’obiettivo salvezza. Quello che sarà il mio Lecce, sarà una squadra, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno a Venezia, ripartirò dal 4-3-3».
FROSINONE E VENEZIA. «Delle volte nel calcio è troppo legato al risultato. Ricordo la partita di andata tra Venezia e Lecce, in cui avremmo meritato di fare un risultato differente. Però quello che conta è il risultato e spero di trovarlo qui a Lecce».
RICHIESTE. «Il direttore conosce le mie esigenze e ci siamo trovati di comune accordo su quello che è il progetto di calcio. Porto un esempio, abbiamo dei terzini come Veiga e Gallo che sono molto predisposti alla fese offensiva, dobbiamo mettere dentro dei giocatori con delle caratteristiche diverse, che ci permettano di cambiare le caratteristiche a gara in corso».
GIOCATORI INTERESSANTI. «Krstovic in queste stagioni ha dimostrato le sue qualità. Ci sono giocatori che devono ritrovare le sue qualità come Banda, che il primo anno quando giocava al posto di mio figlio faceva cose interessanti. Dobbiamo fargli ritrovare grande fiducia. Le ali devono avere come primo pensiero l’idea di fare l’uno contro uno. Ci sono giocatori che possono dare qualcosa in più alla squadra. In Europa le squadre che dominano hanno giocatori che fanno superiorità numerica».
COSA CAMBIEREBBE NEL LECCE. «Non ho approcciato all’esperienza a quello che vorrei cambiare. Voglio portare avanti il mio pensiero. Io sono venuto qui, parlando con il direttore, che si lega anche al passato. Voglio provare a trasmettere le mie idee che non è solo un calcio offensivo, ma saper difendere e attaccare nello stesso modo. Io credo che sia giusto che io porti a Lecce quello che sento sia necessario per raggiungere l’obiettivo».
PRIMA ESPERIENZA. «Io come ospite e come vacanziere sono spesso tornato a Lecce, la prima esperienza non ha pesato. Questa seconda opportunità è stata come il destino che mi ha chiamato. Massimo Neri mi ha risposto subito in modo positivo e questo è un segnale».
MODULO E COSTRUZIONE DAL BASSO. «Ognuno deve essere se stesso. Bisogna avere un approccio diverso sotto tanti punti di vista. Posso dire che sicuramente so quello che voglio dai ragazzi. So quando c’è da dare una carezza e quando c’è da dare carota e bastone. Serve il dialogo per condividere quello che si fa, non ci può essere la rigidità. Dobbiamo essere bravi ad avere un sistema di gioca ma evolversi in base a quelle che sono le squadre che si affrontano. Costruzione dal basso? Delle volte mi infastidisce, non dobbiamo essere rigidi, perché bisogna capire chi abbiamo davanti, non dobbiamo far vedere però che palleggiamo per mezz’ora, ma dobbiamo fare gol. Se ti vengono a prendere uomo contro uomo si costruisce dal basso». – interviene Corvino: «Quando abbiamo detto che non ci piace un determinato un tipo di gioco, non abbiamo mai detto che non ci piace la costruzione dal basso, noi abbiamo detto che ci piace il gioco in verticale e che non si può arrivare per vie orizzontale. Ci piacciono le squadre strette, non lunghe e con intensità».
CLIMA. «Dobbiamo essere bravi a portare i tifosi dalla nostra parte, con gli atteggiamenti e con la creazione di palle gol reali e non con tiri della disperazione».
IL CENTROCAMPISTA. «Pierret è un giocatore che ha corsa tecnica. Il direttore ha parlato di verticalizzazione, il regista deve saper muovere palla in verticale tra le linee. Se c’è una squadra che ti aspetta dobbiamo lavorare per aggirare la squadra avversaria. Il nostro regista deve saper difendere, avere impatto fisico e saper dialogare con i compagni».
HELGASON. «La mezz’ala deve essere di rottura, e deve muoversi in un certo modo in fase di non possesso. Il calcio è dinamico non è statico, le posizioni in campo si devono muovere».
18:43 Parola al presidente Saverio Sticchi Damiani
«Volevo dare il mio benvenuto al mister siamo molto consapevoli e felici di questa scelta, proprio oggi pensavo a come siamo giunti a questa scelta. Dopo un bel ciclo che arriva oramai al sesto anno con quest’area tecnica che ci ha portato solo successi, mi piacerebbe iniziare un ciclo con Di Francesco, perchè lui e il suo staff, sono persone che hanno le caratteristiche morali, personali che rispecchiano i valori da Lecce, sulla parte tecnica so perfettamente che il nostro direttore Corvino e Trichera hanno lavorato fin dal principio su Di Francesco. Penso che meglio di un allenatore che sia bravo e vincente, ci sia solo un allenatore bravo e che è stato un po’sfortuanto negli ultimi anni e che arriva qui con delle motivazioni che sono profonde e forti. Quindi per me nasce una stagione bella, interessante e intrigante e sono secondo che questo secondo capitolo a Lecce, possa essere un perso che può aprire un ciclo. Questo è il mio auguro di cui sono fermamente convinto».
18:47 Prende la parola Pantaleo Corvino – «E’ arrivato un allenatore bravo e uno staff bravo e questo per men molto importante. Io ai tecnici ho sempre detto che se c’è da fare uno sforzo per lo staff si fa. Quando sono tornato ho visto una struttura che era ancora come erano così quando sono andato via. Io ho lavorato per mettere in condizione lo staff e l’allenatore di avere i suoi spazi. Oggi abbiamo delle palestre di altissimo livello e adesso abbiamo gli spogliatoi in cui la squadra si spoglia in uno spazio personale e un altra stanza a disposizione dello staff. In questi cinque anni non siamo cresciuti solo in termini di crescita come squadra ma anche sotto l’aspetto strutturale».
Domanda per Corvino sul mercato
CHE MERCATO SARA’. «Sarà un mercato che tiene conto di un ciclo che si è chiuso, e mi riferisco a calciatori che in questi tre anni ci hanno portato a raggiungere obiettivi i importanti, come Falcone, Baschirotto, Ramadani e Krstovic, che hanno i motivi per dire, “Lecce ci ha dato l’opportunità di dimostrare, abbiamo dato al Lecce ora vogliamo migliorarci”. Dobbiamo tenere conto delle loro volontà e quando ci sono alcuni giocatori che hanno voglia cambiare dobbiamo lavorare per sostituirli, ma questo lo possiamo fare solo quando vanno via. Se abbiamo in giocatore importante che pensa di potersi andare a migliorare sotto diversi punti di vista, questo non ci agevola per le operazioni, e quindi diciamo che siamo per certi aspetti un po’ figli di questa situazioni, per certi altri, che hanno fatto parte di questo ciclo, ma hanno ancora delle motivazioni importanti per rimanere con noi e noi dobbiamo sfruttare queste risorse, il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene o no, non possiamo tener conto di questo, perché cambiare in meglio non è una cosa semplice e non possiamo correre il rischio di tenerne due in un ruolo. Questo è un punto del nostro mercato, poi ci sono le nostre idee, abbiamo bisogno di individuare dei giocatori che rispecchiano le richieste del mister e le aspettative della società».
PRIORITÀ’ «Siamo già intervenuti sulle corsie esterne perchè lo scorso anno ci ha detto che avevamo avuto dei problemi in quelle posizioni di campo. Il mercato ancora non sta dando segnali importanti».
PLUSVALENZE. «Io sono orgoglioso come tutti quanti, sono contento tra felice. Siamo partiti dalla B, abbiamo fatto quattro anni di A, abbiamo vinto lo scudetto, questo lo abbiamo fatto con una programmazione serie a virtuosa e lo abbiamo fatto con la programmazione ed è difficilissimo. Riuscire a patrimonializzare ad essere sempre competitivi, abbiamo una primavera è propaganda per questo territorio, un conto è essere in B in C o in Serie A e stiamo facendo un percorso straordinario».
CAMARDA. «Con il mister quando abbiamo parlato di lui con la nostra idea. Dopo Rivera il più giovane esordiente in A è stato Bojinov. La qualità non ha età. Camarda ha un potenziale importante. Siamo convinti di aver fatto un scelta giusta, lo abbiamo preso da un club importante, riuscire a prenderlo in prestito e abbiamo la possibilità di patrimonializzare con il contro riscatto e se non avviene rimane a Lecce. Ci siamo mossi per primi e lo abbiamo fatto a giugno e crediamo nelle qualità del ragazzo».
TAR STADIO DOMANDA PER STICCHI DAMAINI – «Domani una data significativa che contiamo entro un anno di poterlo restaurare profondamente e di coprirlo. E’ arrivato un ricorso di un operatore economico. Noi interverremo per invitare ad accelerare l’iter, noi non vogliamo perdere questo treno che è troppo importante per tutto sul nostro territorio. Quello relativo allo stadio, che è un intervento pubblico, ci possono essere degli intoppi. Per il centro sportivo, tutto sta procedendo in modo spedito, stiamo bruciando le tappe e al rientro del ritiro sarà pronto un campo e dopo qualche mese sarà pronto il secondo».
FRUCHTL: «Oggi noi abbiamo due titolari, Flacone e Fruchtl. Ci auguriamo per che Falcone rimanga con noi. Se entrambe pero dovessimo cogliere l’opportunità in tre per il trasferimento di Falcone, siamo convinti che Fruchtl può essere protagonista il prossimo anno».
KABA. «Prima dell’infortunio era un giocatore che stava crescendo in fretta. Nonostante l’infortuni al ritento ha dato il suo contributo, lui insieme agli altri centrocampisti, ma anche tanti altri hanno l’entusiasmo per poterci dare ancora una ano per raggiungere l’obiettivo. Risponde Di Francesco – «Rientrare da un infortunio di questo tipo non è semplice. Per me è una mezz’ala per il mio sistema di gioco. Ho bisogni di giocatori con caratteristiche differenti. Oggi nel calcio non esistono solo gli undici, perché con i cinque cambi serve una rosa profonda».
DELLE MONACHE «Noi crediamo che in un settore dove abbiamo già quattro esterni, con Ndri Pierotti, Banda e Morente, il quinto giovane potrebbe soffrire molto. E’ un settore dove siamo pieni. Ci daremo da fare per trovare una soluzione per farlo giocare. Il mister ha bisogno di cinque esterni, dobbiamo penare ad un altro che può essere interscambiabile con gli altri».