Il club giallorosso ed il suo direttore dell’area tecnica hanno mantenuto un atteggiamento di apertura nei confronti dei propri tesserati sul mercato, ma sempre nel rispetto delle priorità del Lecce.
“Il Lecce deve rispettare le leggi del mercato, ma anche le leggi del mercato devono rispettare il Lecce”. Con queste parole Pantaleo Corvino, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Mariusz Stepinski la scorsa settimana, descrisse un aspetto cardine della sessione estiva appena conclusa. Una sessione che ha riconosciuto come difficilissima, caratterizzata da situazioni complesse le cui ripercussioni sono giunte fino a queste ore con i casi Mancosu (risolto) e Tachtsidis (in pieno essere). Un periodo complicato, ma dalla quale il Lecce ne è uscito a testa altissima e con coerenza. Ma partiamo dall’inizio.
Neo retrocesso in Serie B, con una rivoluzione tecnica programmata e realizzata con l’avvento di Corvino ed un’altra tutt’altro che in agenda con l’addio di Liverani e la firma di Corini, il Lecce si è approcciato alla finestra di trasferimenti consapevole delle problematiche a cui sarebbe andato incontro. Quando si scende di categoria, è inevitabile che dal livello superiore si guardi ai migliori elementi tra i giallorossi. Ed è anche giusto che questi stessi elementi facessero le proprie valutazioni, tra prospettive economiche importanti e ambizioni di immediata massima serie. Leggi del mercato impossibili da non considerare, appunto.
Alle stesse il Lecce si è adattato con il giusto atteggiamento. Di chi non vuole trattenere nessuno controvoglia, a patto che vi fossero le condizioni giuste, le condizioni minime. Sì, perché per i suoi gioielli i giallorossi non hanno preteso l’impossibile. Vedendo caso per caso, sono stati disposti a rinunciare a Petriccione per 1,5 milioni più bonus (quasi certamente si arriverà a poco meno di 3): non certo una cifra faraonica, ma che è il mix di una serie di fattori in campo. E che, in tempi di mancanza di entrate e con la voglia espressa di A del regista, si può accettare.
Un’offerta simile è pervenuta, sempre dal Crotone, per Falco. In questo caso le richieste di Via Costadura erano comprensibilmente superiori, ed inoltre vi era un fattore tempistiche (la proposta formale arrivò soltanto nell’ultimo week-end) che resero impossibile la fumata bianca. Offensiva rispedita al mittente, dunque, senza batter ciglio. Non vi erano i presupposti per tutelare i propri interessi da parte del club salentino.
Poi, capitan Mancosu. Con il sardo si era già arrivati ad un accordo: 13 gol sono bottino che non lascia indifferente la Serie A (o paperoni cadetti come il Monza), e chi avesse voluto se lo sarebbe assicurato per 3 milioni. Anche qui, un “venire incontro” alle legittime voglie di un 32enne reduce da annate super, ma con la necessità di tutelare un patrimonio creato dallo stesso club. L’offerta per la clausola non è pervenuta, e nessuno si è neppure avvicinato a quella cifra. Per fare beneficenza ci sono altri luoghi ed altri modi rispetto al mercato calcistico, ed anche qui il Lecce ha detto “no, grazie”, dando inconsapevolmente vita ad un piccolo mal di pancia del capitano, risoltosi, con qualche errore ma da signori, sabato scorso.
Ed ora veniamo all’unica situazione ancora aperta, quella legata a Panagiotis Tachtsidis. La più contorta, perché al Lecce non sono giunte offerte da superare, ma solo un’ambigua richiesta del greco di essere lasciato libero per accettare gli 1,3 milioni all’anno offerti dal Damac FC. Il club di seconda fascia del campionato saudita è stato già denunciato alla FIFA, mentre anche con il regista ex Nottingham Forest è stato tenuto un comportamento esemplare. Al tentativo (vano, visti i tempi) di intervenire sul mercato ha fatto seguito la comunicazione che, per una serie di motivazioni più che legittime (modalità e necessità tecniche), Tachtsidis non sarebbe stato lasciato libero. Con tanto di apertura totale alla “pace”, per il bene della squadra. Ma una cosa è stata resa chiara, ancora una volta: questo Lecce non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Una convivenza forzata è sempre una patata bollente; speriamo che “la patata” si cuocia al più presto.
FORZA LECCE SEMPRE E COMUNQUE!!
?❤️?❤️?❤️?❤️?❤️?❤️
CORVINO per tutta la VITA❤?❤?❤?
Un grandissimo direttore sportivo ⚽⚽⚽
Corvino meglio di iurlano, è tornato a casa per Amore e riconoscimento, Grazie mitico Pantaleo, la Nord ti Ama.
Il greco va mandato in tribuna..
Condivido il giusto comportamento della U. S. Lecce nel rispettare le regole e farle rispettare ????
Ottimo
Grande Pantaleo
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