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CdS – Cagni: “Corini? Gli serviva solo tempo. Lo sapevo che avrebbe fatto bene a Lecce…”

Gigi Cagni parla al Corriere dello Sport (intervista di Giuseppe Andriani) del momento che sta vivendo l’allenatore del Lecce.

ECCO COME HO CONOSCIUTO CORINI. «Tornai da Sambenedetto e aspettavo di fare il corso da allenatore, chiesi alla Primavera del Brescia se potevo svolgere la preparazione con loro. Ma Corini non c’era, ci siamo conosciuti poi al ritorno a Brescia, ho fatto molti allenamenti con lui, aveva 17 anni».

ALLENATORE DELLA PRIMAVERA BRESCIANA. «Si, ma lui era già in prima squadra. Io lo conoscevo, l’ho voluto quindi al Piacenza, lui veniva da esperienze con Juventus, Sampdoria, Napoli, era tornato a Brescia. Non era in un periodo positivo, non so perché. Ma lo avevo visto, volevo un calciatore di quel tipo e l’ho preso al Piacenza».

INSIEME ANCHE AL VERONA. «Certo, era il miglior regista in circolazione…».

SE LO ASPETTAVA COSI’ BRAVO? «Faceva già l’allenatore in campo (sorride, ndr). Era un altro calcio, i calciatori aiutavano gli allenatori, soprattutto quelli che avevano personalità. E Corini aveva tanta personalità».

COME LO DESCRIVEREBBE? «È una bella persona, un ragazzo corretto, onesto. Eugenio è questo. A volte facendo questo mestiere può essere un limite, ma nel suo caso è stato un pregio. Ha grande intelligenza calcistica e ha un grande staff. Quando allenava il Brescia, sono stato a trovarlo, sono andato a vedere alcuni allenamenti».

CHE IMPRESSIONE LE HA FATTO? «Un’impressione buona, molto buona. Non avevo dubbi. Quando il Lecce aveva difficoltà, ho fatto un’intervista e ho detto che se la società l’avesse esonerato avrebbe fatto un errore enorme. È un grande allenatore, doveva avere il tempo di esprimersi».

MERITO DELLA SOCIETA’. «Oggi si dice che non avere il pubblico sia uno svantaggio, forse Eugenio è stato anche aiutato da questo: quando le cose non andavano benissimo, con il pubblico ci sarebbero state più pressioni, poi Lecce è una piazza calda. Se il pubblico inizia a essere pesante, la società ci pensa e invece il Lecce è stato intelligente, ha difeso Corini, lui merita questo. E invece Cellino a Brescia si era comportato diversamente…».

LECCE IN A O È PRESTO? «Empoli e Lecce ormai sono in vantaggio: non guardo i punti, ma se hai questa potenza di fuoco, di fare tre o quattro gol a partita, è difficile che qualcuno da dietro ti raggiunga. Corini ha impiegato un po’ di tempo per trovare la strada giusta, ma ci è riuscito: ed ecco i risultati».

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