“Il direttore sportivo Meluso, ben supportato dalla proprietà, ha saputo cosa fare in C ed in B e sarà così anche in A”, afferma l’ex giocatore giallorosso.
Carmelo Miceli, capitano della prima storica promozione nella massima serie del 1984/1985, si confida a La Gazzetta del Mezzogiorno.
TIFOSI. “L’entusiasmo della piazza garantirà una grande spinta al Lecce nella difficilissima avventura che lo attende. So che è stato superato il tetto delle sedicimila tessere sottoscritte, che costituiscono una quota straordinaria per una città come Lecce, che è una piccola città di provincia. È la dimostrazione della smisurata passione del popolo giallorosso verso la propria formazione, ma anche del fatto che si sia registrata la contemporanea coincidenza di più fattori. Non per una casualità, ma per una attenta programmazione. Dopo sei stagioni molto amare in Lega Pro, a sgomitare su terreni di periferia, finalmente i salentini avranno l’opportunità di vedere all’opera il proprio team contro le grandi d’Italia, nel campionato più prestigioso. Già questa mi sembra una spinta niente male ad abbonarsi“.
GIOCO DI SQUADRA. “La compagine diretta da Liverani ha raggiunto questo traguardo divertendo il pubblico. La società ha saputo meritare con i fatti la fiducia della gente. Non ci sono state promesse a vanvera, ma passi concreti e ponderati. Il club ha dimostrato di essere solido, ma anche di sapere come muoversi. Non ha mai speso tanto per dare un nome di prestigio in pasto ai tifosi, ma ha effettuato scelte attente. Tutto ciò costituisce una garanzia di durata, indipendentemente dal fatto che, come tutti speriamo, la squadra riesca a meritare la permanenza in A”.
CAMPAGNA ACQUISTI. “Su questo non penso possano esserci dubbi. Si deve solo avere pazienza. Quando bisogna individuare i calciatori funzionali ad un progetto, senza commettere errori difficilmente rimediabili, occorre ponderare bene e muoversi con decisione al momento propizio. Il direttore sportivo Meluso, ben supportato dalla proprietà, ha saputo cosa fare in C ed in B e sarà così anche in A”.
