I giallorossi possono contare su quattro partner commerciali in vista sulle divise. Meglio anche di tre medio-grandi.
Il mondo del calcio e quello del business sono sempre più connessi, o meglio vanno spesso a rappresentare un inscindibile tutt’uno. In quest’ottica la maglia da gioco non è più solo divisa di rappresentanza per distinguere le squadre in campo in base ai colori delle città da cui provengono. E’ ormai diventata anche e soprattutto un veicolo di visibilità, di promozione, un mezzo con cui produrre introiti. Con il merchandising, certo, ma non solo.
Gli sponsor presenti sui kit ufficiali sono infatti da sempre una delle voci principali di guadagno per i club. Se ne è occupata anche La Gazzetta dello Sport, che nella sua edizione odierna ha analizzato la situazione generale di A e comparato quelle dei singoli club. Sotto il primo punto di vista, e non è una sorpresa, la Serie A è ben lontana dall’utopia Premier League, le cui partnership complessive arrivano a quadruplicare quelle nostrane.
Sul piano singolo, invece, sorprende (seppur in continuità con il passato) la leadership del Sassuolo, il cui binomio con Mapei gli frutta ben 18 milioni. Subito dietro la Juventus, che stacca le altre big Milan, Roma, Inter e Napoli. In coda alla classifica invece la Lazio, unico team senza loghi di aziende sulle maglie. Poco sopra lo zero, invece, Sampdoria, Spal e Genoa.
E il Lecce? I giallorossi si difendono con un onorevole quindicesimo posto. Posizione raggiunta grazie ad un introito complessivo di un milione e mezzo, frutto degli accorti con Moby, Maffei, BPP e Labconsulenze. Sempre la Rosea segnala poi una possibilità che renderebbe unica, al momento, nel massimo campionato la situazione dei giallorossi. Si tratta dell’alternanza del main sponsor, eventualità che il club di via Costadura starebbe valutando con l’obiettivo, chiaramente, di ottimizzare ulteriormente le già positive entrate.
Ne abbiamo dietro 4
Siamo salvi ???
ma quindi gli sponsor per la serie A saranno gli stessi della partita di Coppa?